Home Sport Inghilterra-Italia 1-1, manca il coraggio di osare

Inghilterra-Italia 1-1, manca il coraggio di osare

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Ci sarebbe forse voluto più coraggio, da parte di Di Biagio, commissario tecnico molto pro tempore, nel mettere in campo la squadra con la quale giocarsi un’ipotetica chance di restare CT

Il coraggio di rivoluzionare la formazione, in fondo si trattava di quella stessa formazione che era stata eliminata dalla Svezia nella qualificazione ai mondiali, non da chissà chi.
Forse questa squadra non meritava il rispetto totale da parte degli addetti ai lavori, piuttosto un po’ di indifferenza a volte fa più male dei rimproveri.
Mi sarei aspettato, io come tanti altri, di vedere quasi tutti i nomi nuovi che stanno mostrando le loro qualità in campionato, i Romagnoli, i Cutrone, i Cristante, i Calabria, solo per citarne alcuni.
Invece ha prevalso la cautela, il timore di esagerare, anche se in amichevole, e in entrambe le sfide, con Argentina e Inghilterra si sono visti gli stessi uomini della precedente rosa, sia pur con alcuni innesti come Chiesa, Rugani e Pellegrini.

Con l’Argentina si è perso 2-0.

Per fare un paragone la stessa Argentina ieri ne ha presi sei dalla Spagna, e con l’Inghilterra abbiamo pareggiato per un rigore concesso dal Var, anche se il gol di Insigne è apparso come un raggio di sole nella tempesta, per di più ottenuto nella nebbiosa terra inglese.

Qualche cosa di positivo si è visto, ma, se pur con il limite della mancanza di talenti attuale, era lecito aspettarsi di più.

L’Inghilterra è una squadra rodata che parteciperà ai mondiali, ma non è apparsa un granché. Un’Italia appena vicina al suo ricordo l’avrebbe sopraffatta facilmente.
Ma il centrocampo non gira, e a risentirne sono ovviamente gli attaccanti, Immobile in primis, che con la Lazio è capocannoniere del campionato, in Nazionale non ne imbrocca una, servito male e sporadicamente, e non bastasse, ci si è messo anche il suo momento poco felice nel rapporto con il gol.
Il commissario straordinario della FIGC ha detto che entro il 20 maggio si saprà il nome del nuovo CT, e chiunque sarà avrà il compito di restituire all’Italia il posto che le compete nel ranking FIFA, che ci vede mestamente al ventesimo posto, superati da compagini che fino a poco tempo fa potevano solo ammirarci. Ci vorrà umiltà, capacità, coraggio.

Valter Laurenti