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Tosca festeggia trent’anni di carriera con “Unico” un concerto in tre atti all’Auditorium Parco della Musica

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Tosca in "Unico" Auditorium Parco della Musica©FabioLovino
Dal 1 gennaio 2024 Tosca, che quest’anno è l’artista residente di Fondazione Musica per Roma all’Auditorium Parco della Musica a Roma, festeggia trent’anni di musica con un primo appuntamento: un concerto in tre atti “Unico” nella Sala Santa Cecilia, a cui seguiranno gli altri quattro “D’Altro canto” (4 febbraio, 26 marzo e 31 ottobre) e “Love Songs books” il 24 dicembre

Un solo appuntamento con “Unico” per omaggiare il suo pubblico e sé stessa con la sua musica, Tosca ha voluto creare un’occasione irripetibile iniziando il suo viaggio che durerà un anno intero.

L’atmosfera circense e colorata riempie la scena con postazioni prefissate, luci che illuminano l’entrata di Tosca “Avanti avanti bel pubblico sovrano e prepararsi il denaro nella mano non fatevi pregare che lo spettacolo andiamo a cominciare!”. Tutto è luminoso. Tosca in lungo abito nero con voile di tulle e strass mentre delle lucine luminose “cadono” dal soffitto come fosse se fossimo sotto un tendone. Le postazioni dei musicisti illuminate da occhi di bue con leggii e sedie rosse. I colori dominano la scena.

Così come, sulle scale, all’ingresso ragazze come in un vero circo donano souvenir di braccialettini in velluto portafortuna verdi, rosa, gialli.

Tosca©FabioLovino

Dalle prime canzoni che sono d’amore alternate a stornelli si intuisce subito il tema della serata, le emozioni in ogni forma dominano la scena.

Con Romana c’è un omaggio a Roma “Puoi viverci senza vederla, sopportarla con fastidio. Poi all’improvviso la scopri con un azzurro di un cielo da toglierti il fiato. Si è creato un contatto profondo, Roma è un attimo, una distrazione. Un altro senso del tempo” narra Tosca.

Mentre un palloncino rosso lievita sulla sua testa e vibra con la musica del clarinetto di Pasquale Laino “Anche tu così presente, così solo nella mia mente, tu che sempre mi amerai…” Tosca omaggia Gabriella Ferri.

Subito dopo un secondo regalo, questa volta a Renato Zero con “Il carrozzone” .

E, come ogni circo che si rispetti i numeri sono diversi, le quattro coriste si esibiscono a turno (Carlotta Procino, Carolina Sisto, Camilla Pujia, Olena Kozinina) e poi un magnifico assolo di Alessia Salvucci (tamburi a cornice) risuona in tutta l’acustica della sala.

Tosca©FabioLovino

Cambio d’abito per Tosca che entra in lungo lamé rosso e dedica a Napoli Sto core mio. Notturno napoletano  “Le fontane piene d’amore e piene di lacrime degli innamorati. È come un miracolo non le puoi raccontare. La storia del Vesuvio e di Capri lei trasformata in un’isola e lui nel vulcano perché non potevano sposarsi”. Meraviglioso l’accompagnamento dei due suonatori di mandolino (Valdimiro Buzi ed Emanuele Buzi) mentre il pubblico batte le mani a ritmo.

“Te voglio bene assaje e tu ne voi a me” in Senza ‘e te” un omaggio a Pino Daniele.

Argenteo è il terzo abito per Morabeza Tosca canta Lucio Dalla seguito da un assolo applaudissimo alla chitarra di Massimo Lorenzi.

Durante il concerto piano piano sale una sensazione tribale, primitiva. Tosca è solo emozioni in cui anche il corpo diventa strumento con le mani i piedi, mentre saltano e roteano coi colori della musica.

«Unico nasce dal desiderio di mettere insieme quelli che reputo i tre spettacoli più rappresentativi della mia carriera», spiega l’artista. «Certamente Romana, il mio dono a Roma, la mia città, un tributo a un’interprete immensa per la nostra cultura, Gabriella Ferri, che ha segnato anche il mio passaggio verso una forma di teatro-canzone, lontana dalle dinamiche del mercato, seppur molto amata. Poi c’è Sto core mio, altro dovuto omaggio, questa volta a Roberto Murolo e alla canzone napoletana. Ebbi l’onore di conoscere questo straordinario artista quando, ragazzina, lavoravo con Renzo Arbore a D.O.C.. Da lui ho imparato a spogliare la musica, le canzoni e ogni forma di espressione da orpelli inutili, per giungere all’essenziale. È grazie a lui se conosciamo la canzone napoletana nella sua sostanza più pura. Infine, Morabeza, lo spettacolo con cui ho compiuto un giro intorno al mondo negli ultimi anni. Morabeza è la summa della mia visione artistica, che vede nella ricerca musicale e nella condivisione il senso più profondo del nostro mestiere».

Tutti i musicisti sul palco della Sala Santa Cecilia hanno reso possibile la magia di una notte con “Unico” tra di loro anche Giovanna Famulari (piano, voce e violoncello), Luca Scorziello (percussioni e batteria), Fabia Salvucci (voce e percussioni), Arabella Rustico (contrabbasso e voce) ed Ermanno Dodaro al contrabbasso.