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Il talento di Aldo Signoretti raccontato durante la Romaison

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Aldo Signoretti
Lo scorso 2 marzo Romaison ha celebrato il talento di Aldo Signoretti, maestro dell’hair styling e del make up per il cinema

Nel podcast a lui dedicato, lo stesso Aldo Signoretti racconta aneddoti e retroscena del suo mestiere, fatto di creatività, studio e tanta passione.

Passione che lo ha portato a ricoprire un ruolo di rilievo nel mondo dello spettacolo e della moda, e che soprattutto gli ha permesso di ottenere grandi traguardi e riconoscimenti. Ha vinto più volte, infatti, il David di Donatello ed ha ottenuto tre candidature per il premio Oscar.

Tra i suoi lavori più importanti, Signoretti ricorda nel podcast la sua esperienza sul set di “Apocalypto” (2006), di Mel Gibson.

Il celebre regista e attore ha dato totale libertà, permettendo a Signoretti e il suo staff di avere carta bianca per applicare la loro maestria e per sviluppare la loro creatività.

Questo spiega perché Signoretti parla di creatività come conseguenza. Si parte dal germe di un’idea, che sarà poi sviluppata in un processo di creazione sempre maggiore. L’importante è avere ben presente sin da subito una visione d’insieme del soggetto da trattare.

Per questo, spiega Aldo Signoretti, i costumisti sono fondamentali per la riuscita del suo lavoro.

Sono proprio loro ad avere una visione totale del personaggio, quindi è da loro che bisogna captare qualsiasi idea o sfumatura per poter dipingere al meglio su quella tela bianca che è l’attore.

Ecco perché sono fondamentali le collaborazioni, permettono alle idee di amalgamarsi e diffondersi creando una sinfonia di creatività che porta a risultati unici.

Il premio Oscar “La Grande Bellezza” (2013) di Paolo Sorrentino, porta anche la firma di Aldo Signoretti, che ha curato l’immagine dei protagonisti. In particolare, quella di Toni Servillo, che nel film interpreta Jep Gambardella, è stata studiata nei minimi dettagli. Signoretti ha deciso che il personaggio doveva avere gli occhi celesti e i capelli lunghi. Uno stile molto moderno nel suo essere démodé. Per rispettare quella continua tensione tra il presente e il passato un po’ bohémien che caratterizza la pellicola.

L’attenzione nei confronti della moda da parte di Aldo Signoretti è sempre stata importante. “La moda, come il cinema, è immagine” afferma, e come tale va studiata e analizzata nei minimi particolari.

I traguardi importanti raggiunti sono la prova del fatto che sono fondamentali tanto studio e altrettanta dedizione. Che questo sia d’esempio per le nuove generazioni che vogliono affermarsi in un mondo così affascinante come quello della moda e dello spettacolo.