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Mirga Gražinytė-Tyla dirige l’Orchestra di Santa Cecilia in onore del Festival Lituano

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Mirga Gražinytė-Tyla
La programmazione del Festival Lituano delle Arti presentato a Roma è molto variegato, soprattutto nell’espressione dell’energia in ogni manifestazione artistica.

La giovane direttrice d’orchestra Mirga Gražinytė-Tyla è una delle artiste di alto livello che la Lituania porta con orgoglio ed esempio. Ha diretto l’orchestra Nazionale di Santa Cecilia per un fine settimana intero, dal 4 al 6 maggio 2018,  entusiasmando il pubblico con un repertorio in onore del centenario della morte del compositore Debussy.

I preludi aprono il concerto, sono circa quindici minuti che, come una ballerina in punta di piedi minuta ed esile, la direttrice Gražinytė-Tyla si cimenta protagonista nella prima esecuzione nei concerti dell’Accademia con l’orchestrazione del britannico Colin Matthews.

Il lavoro fu commissionato a Matthews dalla Hallé Orchestra, di cui lui è stato composer in residence dal 2001 al 2010.

La prima parte del concerto prosegue con il Concerto n. 27 in si bemolle per pianoforte e orchestra K.595 di Wolfang Amadeus Mozart.

Sul palco l’esecuzione di Francesco Piemontesi è sublime. L’opera dell’ultima primavera di Mozart, fu rappresentata la prima volta in un locale ma non ebbe il meritato successo. Ha una seriosità composta, molto più posata rispetto a quella a cui siamo abituati ad ascoltare. Fa parte del periodo più oscuro del compositore, in cui la povertà prendeva il sopravvento. Al termine degli splendidi assolo, Piemontesi, prosegue con il bis e la Sonata di Mozart K323 ma   prima abbraccia affettuosamente la direttrice.

Francesco Piemontesi e Mirga Gražinytė-Tyla @Musacchio & Iannello

Il secondo tempo si apre con un “sorriso” di Olivier Messiaen ” Un sourire” anche questa è la prima esecuzione per l’orchestra. Legni e percussioni dominano la melodia fino a concludere, così com’era iniziato, il concerto con Debussy:

La mer, tre schizzi sinfonici per orchestra. La copertina della partitura originale raffigura un dipinto famosissimo del pittore giapponese Hokusai “Sotto l’onda al largo di Kanagawa-okimani-ura” dove un’enorme onda schiumosa minaccia il monte Fuji.

Il richiamo alla natura di Debussy che è molto frequente qui è ancora più forte. Il lato materiale attrae l’autore e le sensazioni della natura sono trasposte attraverso linee, disegni, forme, strutture e musica. Debussy rende semplicemente visibile il mondo naturale che risuona attraverso le sue composizioni.

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FLUX il Festival lituano delle Arti