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“La figlia maschio”di Patrizia Rinaldi Edizioni e/o

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La Figlia Maschio
Il romanzo che narra di un viaggio in Cina di quattro persone, del ritorno con Na comprata per desiderio e la conquista della libertà

Patrizia Rinaldi napoletana e laureata in Filosofia, vince il Premio Andersen nel 2016, numerosi sono i libri da lei pubblicati, tra questi “La figlia maschio” edizioni e/o.

Con questo romanzo Patrizia ci porta attraverso occhi occidentali a conoscere la cruda sorte delle bambine cinesi, spesso uccise alla nascita o non denunciate all’anagrafe per la rigidità della legge. Il controllo demografico era rigoroso, le coppie potevano avere un figlio unico e un maschio era sicuramente più utile soprattutto nelle campagne, mentre una figlia femmina oltre a non lavorare in egual misura necessitava di una dote costosa.

Na cresciuta con il padre dopo la morte di parto della madre, viveva fuori dalla società, tra le violenze e i soprusi paterni. Bellissima, con poco seno, le anche infantili. “Padrona di ogni millimetro di mondo che poteva legare a sé con una sola ciocca di capelli neri”.

Marino un imprenditore criminale la vede in un campo nei pressi di Hangzhou  “la Venezia cinese” e la vuole, la desidera, la compra.

Na accetta volontariamente lo scambio come merce “Mi hanno gettato una fune e l’ho afferrata, pagando il prezzo della bruciatura definitiva delle mani e di altre parti di me che non avevo previsto”.

Viene portata a Roma dove diventa amante, vive in una casa insieme a una governante e sogna la libertà.

Il romanzo è narrato dai diversi punti di vista dei protagonisti.

Quello di Marino crudo, antipatico e presuntuoso. Sposato con Felicita, un matrimonio triste e consumato. La tradisce con donne dallo smalto smangiato e poi con Na.

La storia di Felicita, insoddisfatta del suo matrimonio bianco che trova un finto amore in un uomo più giovane.

La coppia di viaggio Sergio ed Anna falsi amici, che partono solo per convenienza. Sergio che da subito s’innamora di Na.

Vite insipide, matrimoni finiti che trovano luce e vita solo dopo l’incontro con la ragazza cinese, dall’esistenza apparentemente più disperata della loro, Na che viene portata in salvo, non per benevolenza ma per egoismo e che in realtà sarà lei a renderli tutti un po’ più liberi.

Patrizia Rinaldi

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