Home Ambiente Il Giardino di Ninfa: un viaggio nella flora di tutti i continenti...

Il Giardino di Ninfa: un viaggio nella flora di tutti i continenti a pochi passi da Roma

0
Una delle nostre tappe “verdi” dopo mesi di quarantena è il bellissimo “Giardino di Ninfa” in provincia di Latina a pochi km da Roma, ma non siamo stati gli unici ad avere questo desiderio di natura. Infatti solo nel fine settimana dello scorso 25 maggio il giardino ha registrato ben 4mila visitatori

Percorriamo insieme questo percorso nella flora internazionale estesa su circa 8 ettari di terreno fertile. All’ingresso, subito dopo l’ampio parcheggio, gli addetti dello staff si occupano di fornire ad ogni prenotato (i biglietti si possono acquistare solo online) un numero per accedere all’ingresso che è contingentato. Questa accortezza in più permette di evitare assembramenti e poter attendere, a seconda della lunghezza della fila anche nel piacevole bar ristoro all’aperto.

Ma non sono le uniche precauzioni prese dalla Fondazione Roffredo Caetani Onlus creata da Roffredo Caetani e sua moglie Marguerite Chapin il secolo scorso, che si occupa di promozione della cultura

Il giardino fu una creazione della loro figlia la Principessa Leila Caetani. Oggi è un ecosistema speciale ed unico, invidiabile in tutto il mondo, all’interno del quale convivono specie provenienti da ogni continente.

 

Leila aveva due grandi passioni, la pittura e le piante e le ha curate entrambe. I suoi dipinti sono all’interno del Castello di Sermoneta (anch’esso gestito dalla Fondazione) e il Giardino di Ninfa invece racchiude esemplari dalla flora di tutto il mondo con circa 1300 specie. Oggi tutto il patrimonio è mantenuto grazie alla Fondazione ed a tutte le persone che vi lavorano con passione: i giardinieri, le guide e il preparatissimo personale che durante il percorso vi darà informazioni storico- culturali e botaniche.

Infatti è da ricordare e approfondire che il giardino è su un’antica città medievale con doppia cinta muraria, sette chiese e duecentocinquanta case.

Ci siamo complimentati con Tommaso Agnoni il Presidente della Fondazione dell’organizzazione e anche lui ha confermato, in questo momento di particolare attenzione, tutte le precauzioni messe in atto: “ci tengo molto a fare anche più del necessario per poter assicurare il benessere dei visitatori. Per esempio nei bagni tre persone di una ditta specializzata sanificano ogni volta che esce una persona e anche l’uso delle mascherine è consigliato durante il percorso. Per chi volesse invece godersi lo spettacolo di questo giardino  in “intimità” sono possibili anche visite private con un costo più elevato, ma accessibile”.

“È capitato per esempio” come ci racconta il presidente “che il giardino fosse riservato da un fidanzato per fare una richiesta di un matrimonio, oppure per  una sorpresa di compleanno e anche per un S. Valentino romantico” .

Il Giardino di Ninfa può essere piacevole sotto diversi punti di vista.

Il desiderio di Leila la creatrice di questo angolo di paradiso era quello di condividere un bene comune che è quello della biodiversità e metterlo a disposizione di tutti.

All’interno vi si possono trovare grandi alberi che sono gli stessi di quasi 100 anni fa come i cipressi, i pioppi, i lecci e la gran parte delle rose. Altre specie più caduche vengono piantate più spesso come la lavanda, le camelie e le ortensie.  Vi sono varietà di alberi da tutto il mondo suddivisi in aree, vi è la zona delle magnolie, la zona dei bambù e delle camelie per citarne solo alcune.

Una delle caratteristiche che ha permesso di avere una vegetazione così rigogliosa proveniente dal Siberia al Rio delle Amazzoni è la posizione geografica e la ricchezza d’acqua.

 

Il Giardino di Ninfa si trova ai piedi dei Monti Lepini che protegge la vegetazione dal gelo in inverno. La seconda ricchezza, l’acqua, è dovuta alla presenza di tre sorgenti che nascono nelle montagne che sono di tipo carsico e che fanno sì che tutto il terreno  resti umido.

A breve, a metà luglio, uscirà una biografia dedicata alle donne della famiglia Caetani, Leila Caetani, sua madre Marguerite e sua nonna. Sul sito della Fondazione Roffredo Caetani e sui principali social è possibile trovare tutti le informazioni e l’affascinate storia della famiglia.