Home Notizie Locali Giorgia inizia il giro con il campervan. Capitolo sesto

Giorgia inizia il giro con il campervan. Capitolo sesto

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COROMANDEL PENINSULA - Hot Water Beach.
PRIMO GIORNO DI CAMPER. Finalmente lasciamo Mount Albert. Sette di sera, dopo aver caricato tutte le valigie ed esserci sistemati decidemmo di iniziare l’avventura che tanto abbiamo atteso

Dopo anni di lavoro costante ci meritavamo questo momento. Un breve periodo di pura follia, dove non esistono preoccupazioni o stress ma semplicemente la voglia di girare, conoscere nuove persone e vedere posti nuovi ed incantevoli.

Trascorse due ore di guida arrivammo in un campeggio gratuito dove fortunatamente c’erano i bagni e un bel lavandino per lavare i piatti senza dover utilizzare in nostro lavandino a pompa, il che come potrete ben immaginare era una bella notizia.

C’era poca gente, per fortuna, e si stava relativamente bene, infatti dormimmo senza sentire alcun freddo e la cosa non ci dispiacque affatto.

La mattina seguente arrivò in un batter d’occhio e come prima notte in un campervan devo dire che non era stata male. Avevamo dormito come due angioletti.

Ovviamente la comodità di un materasso vero è un’altra cosa ma sempre meglio di un bordo di una strada.

Non abbiamo mai affrontato un’esperienza simile prima d’ora e quindi non sapevamo bene cosa aspettarci 😊.

Come prima meta turistica abbiamo scelto COROMANDEL PENINSULA per vedere la famosa Hot Water Beach.

Presso questa spiaggia neozelandese l’acqua termale sgorga da sotto la sabbia e basta scavare per ricavarsi la propria piscinetta calda.

L’acqua calda è di origine vulcanica e le ore perfette per trovarla sono dall’ 1 pm alle 5pm.

Quindi tenetevi pronti e munitevi di una pala (potete affittarla presso il negozio che trovereste proprio lì vicino) e voglia di scavare!

Tranquilli, non si tratterrà di lavori forzati ma solo di un po’ di divertimento, alla ricerca dell’acqua calda.

Giorgia a Hot Water Beach
Purtroppo, è sempre una zona affollata, persino durante la bassa stagione. 

Noi siamo andati con la speranza e la convinzione di non trovare quasi nessuno visto il mese in cui abbiamo deciso di affrontare questo viaggio (marzo).

Ma non è stato così.

A prescindere da questo è stata una bella esperienza, carina da fare una volta nella vita.

Mi aspettavo qualcosa di diverso, probabilmente le informazioni trovate su internet mi avevano fatta sognare qualcosa di più agibile a tutti e, anche se non è stato così, mi sono divertita molto.

Una volta goduta un po’ di spiaggia e mare ci siamo avviati verso il campeggio.

Questa volta abbiamo deciso di sceglierne uno a pagamento.

Era classificato fra i più belli della Nuova Zelanda, come Top10 ed i prezzi ne spiegavano senz’altro la ragione.

Si trattava della nostra prima notte in un campeggio a pagamento e ammetto che ritrovare tutti i servizi di cui avevamo bisogno, pulizia e cura è stato piacevole e penso anche un po’ meritato.

Il giorno successivo ci spostammo a Thames. Non sapevamo bene cosa aspettarci ed eravamo molto curiosi di vedere posti nuovi, di interagire con le persone del posto e di conoscere le loro usanze.

Giorgia a Thames

Thames è un’ottima base per chi ama canoa o fare delle camminate più o meno semplici.

Thames

Le giornate sembrano volare, persino quando sembra di non fare nulla.

Eppure, fra una cosa e l’altra si arriva a sera in un batter d’occhio.

Giorgetti (il campervan) non è ancora in perfette condizioni, e nonostante mi piacesse, a volte mi stressava un pochino.

Lo so, abbiamo appena iniziato questo viaggio e non dovrei lamentarmi, però mi ricorda quando ero piccina, quando io ed i miei fratelli trascorrevamo ogni estate un paio di settimane insieme ai miei zii nel loro camper, in Liguria.

Il loro era uno di quelli veri, avevamo spazio per muoverci e fare tante cose, oltre alla possibilità di stare in piedi senza alcun problema.

Probabilmente, quel ricordo, paragonato a Giorgetti mi lasciava un po’ perplessa.

Spazi che non ci sono di certo qui e un ordine che qui per il momento risulta impossibile.

Non so se sia giusto provare una sensazione del genere, ma ho sempre la speranza di riuscire a sistemarlo nel modo in cui sia io sia Muschietto si possa viverci senza darci noia una con l’altra.

Sono convinta c’è la faremo, insieme.

Passato il mio momento di sconforto, abbiamo deciso di passare un’intera giornata a sistemare il campervan.

Il nostro desiderio era quello di riuscire a creare più spazio possibile e così abbiamo fatto.

Abbiamo creato due diversi storage ed ero così felice.

Sembra semplice, ma non sempre lo è!

Casa nostra per l’intero anno sarà qui. Nel posteriore di un furgoncino.

Questo piccolo spazio sarà il nostro salotto, spazio di relax, cucina, tutto. 

Quindi, dopo il lavoro eseguito, con tutto lo storage creato, ogni cosa sembra avere il proprio posto ed io mi sono completamente lasciata andare.

Pensate che l’ho sentita Casa per la prima volta… 😊

CHE GIOIA!

Dopo questa giornata abbiamo deciso di spostarci ancora nella regione Coromandel Peninsula, ma di questa nuova tappa ve ne parlerò la prossima settimana.

Giorgia e le notti nella casetta di Barbie. Quinto capitolo