Un’unica data, il 7 novembre, nella Sala Petrassi dell’Auditorium Parco della Musica di Roma in collaborazione con Romaeuropa Festival, il pianista francese Simon Ghraichy ha suonato il “Preludio e fuga in la minore BWV 543” di Johann Sebastian Bach nella trascrizione per pianoforte di Franz Liszt di cui ha eseguito anche la “Sonata in si minore S178” e la composizione di Jacopo Baboni Schilingi in prima assoluta “Sonata per piano e live computer”
![Simon](https://www.ilterzonews.it/wp-content/uploads/2023/11/Simon-Jacopo1-500x333.jpg)
I due classici della prima parte del concerto sono centrati sulle composizioni di Liszt: il Preludio di Bach fu ripreso circa un secolo dopo nel 1852 da Franz che lo tradusse nel “linguaggio per pianoforte”. La Sonata in si minore, composta tra il 1852 e il 1853, dedicata a Robert Schumann rientra nel decennio più fruttuoso del compositore. Entrambe, in occasione del concerto all’Auditorium Parco della Musica, sono state suonate da Ghraichy con la contaminazione dell’uso dei guanti-sensori in modo da creare la musica “aumentata”. L’effetto è stato per il pubblico piacevole e nuovo, mentre alle spalle del pianista giochi di disegni e luci ne simulavano il movimento sincrono.
![Jacopo](https://www.ilterzonews.it/wp-content/uploads/2023/11/Jacopo-Orizzontale-500x333.jpg)
Nella seconda parte del concerto la prima assoluta della Sonata di Schilingi composta quest’anno solo in un mese. Qui il compositore cerca di trovare il connubio tra l’intelligenza emotiva e l’intelligenza artificiale creando un nuovo suono senz’altro difficile all’orecchio del pubblico abituato al classico. Grazie al software di creazione e al trattamento del suono ne nasce una creazione nuova dal sapore “Schizoide” come la definisce Jacopo. Senz’altro particolare con l’intento di unire la generatività attraverso regole predisposte dal compositore e l’interattività. Ed inglobando in sé criteri extra musicali come, nel caso della Sonata, il respiro del pianista Simon Ghraichy.
Un concerto non facile a cui l’orecchio e la mente umana si devono abituare ma che apre nuove visioni alla musica contemporanea e alla creatività dei compositori moderni.
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