Home Musica Prima serata di Sanremo 2019: il Festival dell’Armonia

Prima serata di Sanremo 2019: il Festival dell’Armonia

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Parte a tutto volume la prima serata della 69° edizione dell’attesissimo Festival di Sanremo, sulle note di “Voglio andar via” e le energiche acrobazie del corpo di ballo.

Un Festival definito da Claudio Baglioni come il Festival dell’armonia, “l’armonia che è il senso di questo avvenimento ed il principio fondamentale della musica (rappresentata dal simbolo Yin e Yang a cui è ispirata la grafica della 69° edizione).

I conduttori scendono sul palco, tutti insieme, emozionatissimi. È Claudio Baglioni, il direttore artistico – o come si vuol far chiamare quest’anno il “dirottatore” – a stemperare il silenzio presentando i suoi due “co-piloti” che lo accompagneranno in queste cinque serate, Virginia Raffaele, in un elegante abito bianco e nero, e Claudio Bisio, con indosso un’eccentrica giacca scintillante. I due co-piloti cercano di scaldare subito la serata con piccoli sketch comici, ma è ancora presto.

La serata prevede l’esibizione di ben ventiquattro artisti (22 artisti scelti dalla commissione musicale e i 2 vincitori di Sanremo Giovani), in un’unica categoria dei big. Questa la principale innovazione di questa edizione del Festival, fortemente voluta dal Direttore Artistico Claudio Baglioni.

Il primo in gara è Francesco Renga con Aspettando che torni, classica canzone “alla Renga”, ma sempre bella.

È il turno della strana coppia formata dal rapper Livio Cori e da Nino D’Angelo con Un’altra luce.

Subito dopo arriva l’orecchiabile canzone di Nek, Mi farò trovare pronto, penalizzata dai problemi di audio presenti durante l’inizio della puntata. Sui social si scatenano i commenti ironici “audio peggiore di quello dei collegamenti dall’Honduras per l’Isola dei Famosi”, “le voci dei cantanti arrivano dall’oltretomba”.

Prima canzone politica è quella dei The Zen Circus, L’amore è una dittatura, una delle canzoni più convincenti di questa serata. subito dopo Il Volo, con Musica che resta, classica canzone romantica alla quale è seguito un buon riscontro da parte del pubblico.

Finalmente arriva Loredana Bertè, con Cosa ti aspetti da me, una bella esibizione, energica e passionale.

È il momento del super ospite, Andrea Bocelli. Proprio venticinque anni fa, Bocelli vinse il Festival nella categoria nuove proposte con Il mare calmo della sera, oggetto questa sera di un emozionante duetto con Baglioni che ottiene una standing ovation. “Se quella sera non si fosse alzato nessuno forse non sarebbe successo niente”, dice il tenore, ma da quel momento ha venduto novanta milioni di dischi in tutto il mondo, ha una stella sulla Walk of Fame ed è primo nelle classifiche americane e inglesi.

Accanto ad Andrea Bocelli arriva il figlio Matteo, al quale il tenore cede simbolicamente il chiodo di pelle che indossava quella sera di venticinque anni fa quando tutto iniziò. I due si esibiscono con Follow me. Matteo conquista tutti per la sua voce ma, soprattutto, strega il pubblico femminile spopolando sui social.

Ricomincia la gara con Daniele Silvestri (con il rapper Rancore), con una canzone Argentovivo dal testo importante “ho 16 anni e vivo in un carcere, se c’è un reato commesso là fuori è stato quello di nascere”.

Durante la serata sono pochi gli sketch dei conduttori – che anche a fine serata sembrano poco spontanei e rigidi – come quello in cui si paragonano alla famiglia Addams, le prese in giro a Baglioni e alla sua età o lo scivolone della Raffaele che scherzano sul look di Bisio esclama “Salutiamo i Casamonica”. Uno dei pochi momenti di maggior partecipazione da parte dei conduttori è quello in cui Claudio Bisio, ironizzando sulle polemiche prefestival, recita un monologo comico sulla questione dei migranti, ripercorrendo le canzoni di Baglioni. Canzoni che anche quest’anno risbucano fuori ogni tanto durante la serata.

Tocca a Federica Carta, una delle poche vestite veramente male, e Shade, con una canzone piuttosto banale, Senza farlo apposta. Segue Ultimo, vincitore di Sanremo giovani dello scorso anno, con I tuoi particolari.

Poi Paola Turci, in un elegante tailleur bianco, interpreta con la sua bellissima voce L’ultimo ostacolo. Convince poco il pubblico Motta, esponente della musica d’autore, con Dov’è l’Italia.

Un po’ di ritmo arriva con Per un milione dei Boomdabash.

Una boccata di allegria, energia e talento la porta Pierfrancesco Favino, conduttore della scorsa edizione del Festival, con qualche chilo in più. Favino e Virginia Raffaele sono protagonisti di uno sketch sui musical dell’anno, simpatico ma un po’ sottotono.

Patty Pravo, con Briga, canta Un po’ come la vita. L’esibizione parte dopo un lungo momento di attesa per problemi tecnici, tanto che dal pubblico qualcuno ironizza dicendo “Bella questa canzone!” e la Pravo “Ma sono venuta a fare una passeggiata o a cantare?”. Il momento di gelo fortunatamente passa in fretta e la Raffaele sdrammatizza imitando la Pravo a fine esibizione e consegnandole un bel mazzo di fiori.

Altra esibizione che ha particolarmente colpito il pubblico è stata quella di Simone Cristicchi, con uno dei suoi inconfondibili ed intensi testi Abbi cura di me.

Alle 22.30 ancora 16 artisti devono esibirsi. Si prospetta una lunga serata.

Commovente e dovuto è l’omaggio a Fabrizio Frizzi che oggi avrebbe compiuto 61 anni. “Avrebbe meritato di condurre Sanremo. – dice Baglioni – Fabrizio era per me un grande, curioso, sincero ed ingenuo sorriso”. Il pubblico non può che alzarsi in piedi a ricordare un grande conduttore entrato nel cuore di tutti.

È il momento di un altro super ospite, Giorgia che, con la sua potente e melodiosa voce, regala un’esibizione strepitosa.

Altra carrellata di concorrenti, Achille Lauro, per la prima volta al Festival, con Rolls Roils. Arisa che, dopo averlo anche condotto, torna al Festival per la quinta volta con Mi sento bene, uno strano mix tra due canzoni che canta con la sua solita voce da usignolo.

Grande ritorno, dopo 16 anni, dell’inconfondibile voce dei Negrita, I ragazzi stanno bene.

A rappresentare il mondo del cinema sarà poi Claudio Santamaria che si unirà a Baglioni, Virginia Raffaele e Claudio Bisio in un omaggio allo storico Quartetto Cetra.

Tra gli ultimi ad esibirsi, quando ormai le ore di diretta iniziano a farsi sentire, sono Ghemon (Rose viola), Einar (Parole nuove) e Ex-Otago (Solo una canzone), che non lasciano il segno.

L’esibizione n. 2000 del Festival di Sanremo tocca ad Anna Tatangelo, con una delle sue classiche canzoni (Le nostre anime di notte). Seguono le esibizioni, sicuramente migliori, di Irama (La ragazza con il cuore di latta) ed Enrico Nigiotti con una bella e nostalgica canzone Nonno Hollywood. All’01:30 finalmente chiude la serata Marmood (Soldi).

Una serata tutto sommato piacevole e scorrevole. Tuttavia, si spera in qualcosa di più convincente e coinvolgente per i prossimi appuntamenti.

Alla fine della prima serata, questa è la classifica parziale basata sul voto della giuria demoscopica, che pesa per il 30%:

CATEGORIA BLU (maggior gradimento): Ultimo, Loredana Bertè, Daniele Silvestri, Irama, Simone Cristicchi, Francesco Renga, Il Volo, Nek;

CATEGORIA GIALLA (medio gradimento): Enrico Nigiotti, Federica Carta e Shade, Boomdabash, Negrita, Paola Turci, Anna Tatangelo, Patty Pravo con Briga, Arisa;

CATEGORIA ROSSA (minor gradimento): Mahmood, Achille Lauro, Nino D’Angelo e Livio Cori, Einar, Ghemon, Motta, Ex-Otago, The Zen Circus.