Home Viaggi Giorgia e le notti nella casetta di Barbie. Quinto capitolo Nuova Zelanda

Giorgia e le notti nella casetta di Barbie. Quinto capitolo Nuova Zelanda

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Spiaggia
Rieccoci, vi ricordate la scorsa settimana abbiamo comprato un camper van per il nostro stupendo viaggio e lo abbiamo chiamato Georgetti 
Ispirazione per il nome del camper (Giorgia+Panzetti)

Abbiamo deciso di personalizzarlo ricominciando da zero. Per noi è stata come una sfida che abbiamo affrontato con spirito di avventura e un pizzico di pazzia.

Il van era spoglio di ogni cosa perché volevamo ripartire proprio dalle fondamenta e così abbiamo deciso di rivestire il pavimento con il carpet meno costoso che ci potesse essere sul pianeta terra.

I nostri unici strumenti erano un trapano, la sega e la nostra intraprendenza e spirito di immaginazione 😊.

Non avevamo posto dove poter stare per fare i lavori e così la strada diventò il nostro luogo di lavoro. Ovviamente, cercando di evitare zone pubbliche e affollate, vista l’illegalità della cosa.😊

Ma d’altronde non avevamo altra scelta. 😊

Non vorrei pensiate di noi come delinquenti :p, ma piuttosto di ispirazione 😊.

Lavoravamo persino sotto la pioggia ed il vento. A volte notavamo sguardi maligni della gente che passava, ma a noi poco importava, i lavori non terminavano!

Nessuno chiamò la polizia, anzi, fortunatamente esistono persone gentili e di cuore. Infatti, una mattina, un uomo che abitava proprio dietro a dove avevamo parcheggiato il van si era persino offerto di prestarci i suoi attrezzi per poter lavorare meglio e meno duramente. 🙂 Non accettammo, anche se sinceramente, dopo un paio di ore di lavoro stavo completamente crollando e mi chiedevo per quale strana ragione non avessimo accettato l’aiuto.

Siamo a Auckland ormai da 20 giorni, abbiamo cambiato tre airbnb ed è quasi arrivato il momento di partire.

L’altro giorno abbiamo trovato un negozietto che vendeva batterie per auto e campervan e così ci eravamo fermati a chiedere se oltre a venderle facevano anche il servizio di montaggio.

Spiegammo che la nostra idea sarebbe stata quella di trasformare il furgoncino in un reale camper, quindi di collegare elettricità, la quale ci avrebbe poi permesso di attaccare non solo il frigorifero ma anche di accendere le luci.

Lui sorrise e ci spiegò che per fare tutto questo era necessario un elettricista che oltre ad istallare tutto, ci avrebbe dovuto lasciare un certificato. Capimmo che ci sarebbe voluto, non solo tempo, ma anche denaro.

Eravamo un po’ demotivati, ma speravamo sempre in un miracolo.

Le nostre preghiere, fortunatamente, vennero ascoltate, infatti si offrì di aiutarci, nonostante non avrebbe potuto.

Un uomo gentilissimo.

Lo ricorderò e lo ringrazierò per sempre, perché se ora abbiamo la possibilità di vivere in una vera e propria casetta, con elettricità ed uno scaldino da poter accendere durante le notti, è solo per merito suo!

Ci ha fatto risparmiare tempo e denaro.

Davvero!  Grazie grazie grazie.

Mancava poco al termine dei nostri lavori e così avevamo deciso di pernottare due notti in un altro arbinb e quando arrivammo rimanemmo davvero senza parole.

Noi avevamo due valige immense, tre zaini, tre sacconi pienissimi, cose da camping, cibo, pentolame vario, cose da bagno, giubbotti etc etc…

Quando la signora ci aprì la porta della dimora rimasi sconvolta.

Una stanzina di 7 metri quadrati, un letto matrimoniale con due lati alle pareti un altro dove c’era un tavolino mini e uno stendino altrettanto mini.  L’ultimo lato era occupato da un armadio e una porta che dava al mini bagno.

Questa era quella che lei ha classificato come ” intera baita”.

In un angolo c’era poi per terra un frigo mini mini, sopra un microonde, sul quale poggiava un vassoio con una teiera e due mensole che facevi quasi fatica ad arrivarci con la mano per prendere quello che ti serviva.

Non avevamo né un lavandino, né un tagliere, né alcun coltello o piatto.

Non eravamo sconvolti di ciò che avevamo trovato. Ma dal sito e dalla sua descrizione ci aspettavamo altro. Non potete capire il nervoso che provammo.

Poi quando le chiesi se avesse extra spazio dove poter mettere le nostre valigie, non si è dimostrata nemmeno così disponibile. Dicendoci, infatti, che avremmo dovuto prenotarlo prima.

Ma veramente ?

Anzi, mentre stavamo sistemando tutte le cose, stanchi e distrutti dai giorni precedenti, ci vediamo la signora tornare verso di noi dicendo: ” A proposito… vi raccomando di buttare nei nostri bidoni della nostra immondizia solo i rifiuti del giorno”.

Insomma, quello che cercava di dire era di non trattare il loro bidone come una discarica.

Io capisco che la gente è incivile e che sicuramente ha riscontrato problemi simili con altre persone in passato, ma non puoi riuscire due minuti dopo da casa tua, mentre ci vedi faticare e dirci questa cosa.

Per finire, una volta sistemato tutto, entrati a casa e scoprimmo che l’acqua calda aveva una durata di soli 10 minuti e  la mini TV offerta non aveva il telecomando…

 

Sono una ragazza semplice e anche Stefanino lo è! Ma abbiamo pagato più di 60$ a notte.  VORREI PRECISARE che le due notti precedenti con più o meno gli stessi soldi abbiamo vissuto in una specie di reggia.

Amaramente, accettammo la cosa e via.

Due notti passarono e finalmente e con molta “tristezza” salutammo quella casetta della Barbie.

Finalmente il nostro Vero Viaggio HA INIZIO :).

Giorgia quarto capitolo Nuova Zelanda