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Seduta on the crossroad aspettando il Blues

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Blues@pixabay
Tutti possono suonare e cantare un blues, si dice. Musica facile, si dice. Niente a che vedere con classica, jazz, progressive… come potrei spiegare cosa è il Blues? Userò il metodo tradizionale della filosofia quando cerca di discutere dell’inspiegabile. Dirò quindi per primo cosa il blues non è

Innanzitutto, contrariamente a quanto affermato sui libri e ritenuto da molti eminenti musicisti e musicologi, il Blues “non è un genere musicale”. Per coloro che l’hanno suonato, creato, vissuto era la musica degli “uomini”, intendendo con questo, di coloro che conoscono la sofferenza della vita, perché occupavano l’ultimo grado, nella scala sociale. E quindi conoscono la vita. Un po’ come il panettiere che, secondo Platone, è l’unico a conoscere veramente di cosa sia fatto il pane, poiché lo crea. Quindi il Blues non è un genere, ma una vera e propria “religione”.

Buona o cattiva? Difficile dirlo. Certo molti detrattori, soprattutto bianchi, definivano il Blues la musica del Diavolo, perché i musicisti entravano come in trance, sembravano posseduti da qualche arcana ed oscura entità durante l’esecuzione dei Blues. Per non parlare degli spettatori che ballavano, rispondevano ai versi cantando ed urlando. Poi il blues era il sottofondo perfetto per le esibizioni di burlesque, insomma cosa poco “raccomandabile”. Come si imparava il blues? Non dico a suonare un blues, dico a suonare il tuo blues! Anche qui è prima di tutto religione.

L’ etimo completo per “suonare il blues” è “to play the blue devils” quei pensieri strani e tristi, a volte ossessivi a volte sconvenienti o cupi che ci girano attorno, e di cui a volte siamo preda, come una follia che ci prende.

Se volete velocemente imparare a suonare il blues senza perdere troppo tempo, fate come me. In una notte di luna piena andate da soli in campagna e sedete sotto un albero all’incrocio di due vie, nel crocicchio. The crossroad, l’incrocio. Attendete. Al rintocco della mezzanotte vedrete arrivare, come se si materializzasse dal nulla, una figura oscura, avvolta in un lungo manto come di nebbia. Non ti dirà una parola, ma tu dagli la chitarra. Egli/ella te l’accorderà e te la restituirà, scomparendo poi nel nulla.  Da quel momento saprai trarre intere sinfonie da un solo accordo, conoscerai i ritmi e le pause, l’arte di farti ascoltare. Sarai in grado di affascinare tutti con la tua musica. Ma la tua anima sarà persa per sempre. Nella notte blues.