Home Notizie Locali Stupiti davanti a tanta diversità. Trentaduesimo capitolo

Stupiti davanti a tanta diversità. Trentaduesimo capitolo

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Spiaggia di Kuta
L’altra settimana vi avevo lasciati con un articolo un po’ triste e un po’ particolare. Ho deciso di fare ciò perché è importante che la gente venga a conoscenza non solo di ciò che fa comodo e delle bellezze che offre il nostro pianeta

Ma oggi non vorrei più parlare di eventi tristi ma vorrei semplicemente continuare a raccontarvi della nostra vacanza a Bali.
Il giorno seguente al nostro arrivo abbiamo deciso di visitare la grande città di Kuta alla luce del sole. Infatti, il mattino dopo aver fatto bella e completa colazione di dolcetto e cappuccino e dopo esserci preparati ci siamo avviati verso il centro.

La città era a dir poco caotica e piena,  piena di persone che vanno e vengono, di diversità e cose che ai nostri occhi risultavano nuove e strane.

Le strade, come vi ho anticipato due settimane fa sono un caos, i marciapiedi pieni di buche e lavori in corso.

Motorini a Kuta

Ma tutto attorno è pieno di colori e di bancarelle un po’ ovunque che offrono prodotti di ogni genere a prezzi relativamente bassi.
Persone che ti spuntano da tutte le parti cercando di venderti qualcosa.
Offrendoti passaggi, cibo e/o vestiti con la speranza di farsi due soldini.
Non pensate di poter passare davanti ad una bancarella o negozio che sia senza essere ” pedinato ” da qualcuno.

Così a fine giornata ti senti esausto anche senza aver lavorato!

Vi assicuro che le persone sono buffe e molto molto particolari.
Lì il sole non manca e infatti hanno tutti la pelle scura e danno l’idea di averla dura e compatta.

Da quello che abbiamo potuto vedere la maggior parte di loro non tengono molto al loro look, infatti li potrete trovare quasi sempre vestiti con abiti semplici.
Pensate, chi lavora come operaio si ritrova a lavorare sulle strutture, strada o altro, molte delle volte senza indossare un caschetto né alcun tipo di protezione. Molti di loro si agghindano  come se stessero andando in spiaggia in infradito e maglietta a mezze maniche. A noi sembrava quasi pazzesco.

Abbiamo persino assistito ad una scena dove donne, di mezza età, riempivano ceste di sabbia e le trasportavano, a piedi, da una zona ad un’altra.

Sembravano pesantissime e vederle fare lavori del genere mi ha fatto capire di quanto siamo fortunati.
Io e Stefano ci siamo incantati di fronte a loro,  senza parole, eppure la gente passava avanti e indietro senza quasi nemmeno accorgersene, un po’ come fosse una cosa normale e per loro sicuramente lo era.
Non sapevo se ammirarle e congratularmi per la loro forza non solo muscolare ma mentale, oppure se, forse era più idoneo, provare un senso di dispiacere e un po’ di “rabbia” verso chi permetteva loro di fare una cosa così pesante per ore e ora durante la giornata. Tralasciando per un po’ questo discorso, abbiamo davvero passato una giornata intensa e quasi stancante.

Pranzo “occidentale”di Stefano e Giorgia a Kuta

Forse perché era qualcosa di completamente differente da situazioni di vita abituati a vivere.

Voi avete mai vissuto realtà differenti ?

Vi aspetto la settimana prossima…

Gorgia e Stefano. Trentunesimo capitolo