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Animalier, un’intramontabile fantasia tra lo chic e il vintage

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Cappotto in fantasia animalier @photo Oleg Soyka- Unsplash
Apprezzata da molte donne, evitata da altre perché ritenuta kitsch, la stampa animalier è in ogni caso un pilastro della moda e di tutta la sua storia

Ma quali sono le origini di questa fantasia e perché è arrivata ad essere, ancora oggi, solidamente presente nel mondo del fashion?

Partiamo dicendo che il primo designer ad utilizzare la stampa animalier su tessuto fu Christian Dior nel 1947. Ecco perché la nascita di questo motivo viene fatta risalire a quell’anno. In realtà esisteva già da prima la tendenza a vestire look “animaleschi” con rimandi esotici, ma certamente lo stilista francese ha lanciato la tendenza facendola entrare prepotentemente nella storia della moda.

La sfilata Dior in cui debutta l’animalier fu un gran successo, e così iniziò ad essere scelto da icone dello spettacolo, prima fra tutte la diva del cinema Marlene Dietrich.

Sulla scia dell’attrice tedesca, molte personalità hanno iniziato ad indossare look animalier anche in occasioni importanti, basti pensare a Jackie Kennedy che in una visita ufficiale, ha sfoggiato un audace soprabito total animalier al fianco del marito presidente.

Il fascino per l’animalier non ha colpito solo le donne, ma anche gli uomini, che negli anni ’60 iniziano a scegliere look più eccentrici e fantasiosi. Camicie, giacche, pantaloni leopardati o simili hanno quindi il merito di aver avvicinato l’universo maschile a quello femminile, creando un’unione volta alla riduzione dei confini tra i due generi.

Gli anni ’70, poi, vedono in Brigitte Bardot un’icona di moda e stile, sarà un caso che la biondissima diva ha scelto in svariate occasioni l’animalier? Testimonianza del fatto che anche in questo decennio particolarmente pregno di rivoluzioni sociali, questa fantasia si riconferma simbolo di un’audacia unita ad una maggiore libertà femminile.

Per arrivare ai giorni nostri è inevitabile fare una piccola sosta negli anni ’90 in cui l’animalier assume quell’aria da animale ruggente, apprezzata da molte popstar decise ad imporsi nello show-biz.

Collant fantasia animalier @photo Daria Volkova – Unsplash
Ad oggi l’animalier ha molte sfumature che vanno dallo chic al casual, e che attraversano ogni tipo di capo. Turbanti, sciarpe, abiti, collant, décolleté.

Tutto può diventare animalesco sebbene la moda consigli di non abusarne. Meglio scegliere accessori piccoli animalier su una tinta unita, oppure un abito della stessa fantasia lasciando tutto il resto sul neutro.

Audacia dal retrogusto leggermente vintage, ecco come può riassumersi l’animalier nella moda odierna. Un classico senza tempo che non sa mai di vecchio.