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Separati: i figli ed il nuovo partner di mamma o papà

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I figli e il nuovo partner di mamma o papà@pixabay
Al ritorno dalle vacanze spesso ci viene sottoposto il fatidico caso: “il mio ex coniuge durante le ferie ha fatto conoscere i bambini al suo nuovo partner. Posso impedire che i miei figli lo frequentino?”

La risposta delude sempre un pò.

Perché, in linea generale, non si può limitare la libertà dell’altro, nemmeno se ci siano di mezzo i figli.

Ciò con dei confini ben precisi.

L’introduzione del nuovo partner di mamma o papà, infatti, non deve essere “pregiudizievole” per il minore.

Ma cosa significa? La giurisprudenza di merito ha stilato a proposito una rilevante casistica.

Si considera pregiudizievole la nuova frequentazione qualora arrechi un danno alla psiche del minore, magari perché troppo affrettata o perché il nuovo partner tende in qualche modo a sostituirsi alla figura genitoriale.

In tali casi possono essere disposte opportune limitazioni dal Giudice, cui si deve ricorrere.

Essendo quella dell’introduzione del nuovo partner una fase molto delicata, capita spesso  nelle separazioni consensuali di prevedere una clausola ad hoc.

Infatti è possibile esplicitamente stabilire che i coniugi si impegnino, per un limite temporale limitato, ad evitare la frequentazione dei figli con le nuove figure che affettivamente intervengano nelle loro rispettive vite.

Come abbiamo inizialmente specificato, non esiste alcun modo di limitare la libertà personale.  Questa clausola, pertanto, così predisposta, non costituisce un vero e proprio obbligo giuridico, bensì un impegno morale tra i genitori.

E la violazione di un impegno morale, si sa, non è giuridicamente sanzionabile.

Diverso è il caso del minore che si rifiuti di incontrare il nuovo compagno o la nuova compagna del genitore; la volontà dello stesso non può essere forzata in alcun modo.

Come sempre mi capita di dire ai miei assistiti, la separazione o il divorzio creano, necessariamente, nuovi equilibri con i figli che necessitano di un approccio delicato e sensato, che sia per loro, il meno traumatico possibile.

Per questo è necessario, almeno nelle prime fasi, cercare di non sconvolgere troppo le abitudini di vita dei bambini.

Ciò significa anche utilizzare il buon senso per introdurre quegli elementi di novità che per loro possono costituire, se troppo affrettati, fonte di disagio.