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Gli “scarabocchi” dei bambini, i primi passi verso la scrittura

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Foto: @sciencedaily.com
Disegnare è una delle attività a cui il bambino ricorre con più frequenza e immediatezza. L’obiettivo è di potere esprimere e comunicare il suo mondo interiore. Il bambino, fin dai primi mesi di vita, prende lentamente coscienza della propria esistenza e delle possibilità di incidere e modificare l’ambiente esterno

Il bambino, fin dai primi mesi di vita, osserva la realtà che lo circonda. Si accorge che alcuni oggetti, lanciati o trascinati contro le superfici, producono delle tracce. Comincia così la sua prima esperienza d’interazione con il mondo esterno.

COME INIZIA A LASCIARE TRACCE DI SÉ NELL’AMBIENTE?

Verso i primi sei mesi di vita il bambino inizia a lasciare tracce di sé. Le prime tracce visibili prodotte dal bambino sono fatte attraverso la bava, la quale crea dei segni sugli oggetti circostanti e dunque dei primi “disegni”. Sono attività del tutto casuali ma del quale il bambino ne rimane molto affascinato. Quella della traccia è una scoperta fondamentale: il lattante si rende già conto che un certo impegno, a carico dell’apparato respiratorio, origina una traccia sonora. Allo stesso modo capisce che il
coinvolgimento motorio può produrre una traccia grafica.
Sono modi, forse i più soddisfacenti a quell’età, d’incidere sulla realtà modificandola e d’imporre la propria presenza. Avremo allora i bambini che segnano con vari oggetti che riescono a lasciare una traccia (matite di vario tipo, oggetti gommosi che lasciano segni ecc..), lasciano il loro passaggio in giro per casa con dei tratti irregolari e confusi.

QUANDO COMINCIANO A PRENDERE UNA MATITA PER SCRIVERE SU UN FOGLIO?

Intorno al primo anno vengono lasciati i primi segni della matita sul foglio che sono il prodotto di colpi e movimenti bruschi che il bambino esercita coinvolgendo tutto il corpo. Di questi segni è  il corrispettivo sonoro che lo affascina di più. Dopo 6-8 mesi circa si passa ai tracciati caotici, dai quali prenderanno vita e si differenzieranno due attività grafiche: la scrittura e il disegno.

I PRIMI SCARABOCCHI

Con il termine scarabocchio s’intende un insieme di linee intrecciate non aventi una forma organizzata. Intorno ai 15-18 mesi il bambino comprende il nesso di causalità del mezzo grafico: muovendo la matita sul foglio, senza mai staccarla, occupando con i suoi scarabocchi tutto il foglio. È sorprendente che già da questi primi tratti si possono delineare differenze tra i bambini.

PASSAGGIO DA TRATTI SCOORDANTI A FIGURE VOLUTE

A due anni il bambino inizia a produrre scarabocchi caratterizzati da movimenti circolari e primi angoli. Non solleva la matita dal foglio e spesso ne supera i bordi. Con la comparsa dei primi cerchi, dai 3 ai 4 anni, si comincia a formare il lungo sviluppo della
figura umana. Prima aggiunge una sorta di coda a questo cerchio (Uomo Girino), poi la coda si sdoppia per simboleggiare le due gambe (Uomo Testone), successivamente farà partire le braccia dalla testa, ed infine, avvicinandosi alla figura umana tradizionale disegna due cerchi: uno rappresenta la testa, e l’altro i tronco.

Il passaggio ad una figura umana più somigliante all’immagine reale, richiede molto tempo. E’ uno strumento fondamentale utilizzato dai tecnici della materia per identificare lo stadio di sviluppo del bambino, per esprimere eventuali difficoltà o problematiche inerenti a diverse aree.

 

La ricchezza delle parole

Dott.ssa Sara Masci, Psicologa, Psicologa Giuridica, Psicodiagnosta
Pagina Facebook: Dott.ssa SARA MASCI Psicologa, Psicodiagnosta-Psicologa Giuridica- Educatrice