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Il 25 aprile ricordiamo le partigiane d’Italia

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Monumento "La partigiana" nei Giardini della Biennale di Venezia
Se oggi noi donne votiamo lo dobbiamo alle partigiane che partecipando alla Resistenza si guadagnarono il passaggio da donne di casa solo brave a rammendare a combattenti.

Le partigiane sono state fondamentali durante la guerra, ha fatto gioco sicuramente la loro apparente innocuità, si vestivano con le calze come se andassero a passeggio ma tra i seni e intorno alla vita portavano armi ed esplosivo plastico ai partigiani sulle montagne. Erano le “staffette”. Sapevano benissimo la sorte che sarebbe capitata loro nel caso di una cattura, la morte, la violenza sessuale e la tortura nel migliore dei casi. Ma, spinte all’inizio da un gesto umano, dopo il maternage partecipando alla Resistenza, le loro azioni, assunsero sempre di più le connotazioni politiche. Le donne volevano la pace e avrebbero fatto qualsiasi cosa. Se non ci fossero state loro non ci sarebbe stata la Resistenza, questo è sicuro.

Oggi 25 aprile 2020 sono passati 75 anni da quel 25 aprile del 1945, in cui ricordiamo la liberazione ma ricordiamo anche le donne perché senza il loro supporto la Resistenza non avrebbe vinto. E, anche se, la giornata fu dichiarata nel 1946 su proposta del presidente del consiglio Alcide De Gasperi e che l’Italia fu liberata in giornate diverse, la data del 25 aprile rimane un simbolo a cui sono seguite le elezioni politiche del 2 giugno 1946 con la nascita della Repubblica italiana precedute dalle amministrative il 10 marzo 1946. Ad entrambe ebbero diritto per la prima volta al voto anche le donne.

Ci sono molti libri e film dedicati al contributo delle partigiane, anche se non se ne parla molto, tra di essi interessante è il docu-film “Bandite”, 2009 di Alessia Proietti. Di esso vi mostriamo un estratto ma è possibile vedere la versione integrale su Openddb.