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Sir Antonio Pappano e il tenore Clay Hilley in “A Est di Vienna” con l’Orchestra e Coro di Santa Cecilia

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Roma, Auditorium Parco della Musica 06 12 2022 Orchestra e Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia direttore Antonio Pappano tenore Clay Hilley A Est di Vienna Haydn Sinfonia n. 101 “L’orologio” Kodály Psalmus Hungaricus Dvořák Danze Slave op. 72 ©Accademia Nazionale di Santa Cecilia / Musacchio, Ianniello & Pasqualini
Si è inaugurato il giorno dell’Immacolata il concerto “A Est di Vienna” che fino al 10 dicembre sarà in replica all’Auditorium Parco della Musica di Roma. In programma la Sinfonia n.101 “L’orologio” di Franz Joseph Haydn, il Psalmus Hungaricus op.13 di Zoltán Kodály e, nella seconda parte, le Danze Slave op. 72 di Antonin Dvořàk
Roma, Auditorium Parco della Musica 03 2022
REGISTRAZIONI TURANDOT
Orchestra, Coro e Voci Bianche dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
direttore Antonio Pappano
©Accademia Nazionale di Santa Cecilia / Musacchio, Ianniello & Pasqualini

Cosa hanno in comune i tre compositori uniti in questo concerto appartenente il primo a ben un secolo prima degli altri due? La maestria delle scelte effettuate dall’Accademia di Santa Cecilia e dal Presidente Michele Dall’Ongaro stimolano sempre l’astuzia e la scoperta, non essendo mai scelte casuali. Il titolo “A Est di Vienna” sembra soddisfare questi requisiti, ma non basta, infatti un attento ascoltatore guidato dalla musica viene trasportato in un percorso unico e inaspettato.

Cominciando da Haydn che compone la Sinfonia n.101 poi chiamata “L’orologio” in età matura, quando ormai “libero professionista” poteva scegliere i suoi committenti e viaggiare non essendo più legato ai principi Esterházy. E fu proprio durante un suo soggiorno londinese che ebbe l’ispirazione per questa e altre sinfonie. Era un uomo maturo sia per l’età che musicalmente e questo gli permise di poter creare questo ritmo “ticchettante” nel secondo movimento da cui prende appunto il nome “L’orologio”. Ascoltandolo ci vengono in mente i quadri di Thomas  Gainsborough con il suo rococò ed i ritratti all’aristocrazia inglese settecentesca.

Di tutt’altro stile la musica popolare ungherese di Kodaly che assume un’aderenza religiosa ispirata al Salmo 55 della Bibbia. Qui subentra oltre al poderoso Coro di Santa Cecilia diretto dal Maestro Monti anche il tenore americano Clay Hilley invitato più volte dall’Accademia di Santa Cecilia per la sua voce sublime. L’effetto è trionfale, religioso e assoluto, il contrasto con la sinfonia precedente ancora più netto.

Clay Hilley, photo Suzanne Vinnik

La seconda parte del concerto non perde di intensità con le Danze Slave op.72 di Dvořàk. Anche lui ispirato alla musica popolare nelle sue otto danze porta il pubblico con l’immaginazione a feste e balli slovacchi, ucraini, boemi e neanche il piccolo incidente della rottura di una corda del primo violino, recuperato benissimo,  ne turba il vigore.

Roma, Auditorium Parco della Musica 06 12 2022
Orchestra e Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
direttore Antonio Pappano
tenore Clay Hilley
A Est di Vienna
Haydn Sinfonia n. 101 “L’orologio”
Kodály Psalmus Hungaricus
Dvořák Danze Slave op. 72
©Accademia Nazionale di Santa Cecilia / Musacchio, Ianniello & Pasqualini
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NB la presente foto puo’ essere utilizzata esclusivamente per l’avvenimento in oggetto o per pubblicazioni riguardanti l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
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