Home Benessere L’insulino-resistenza: consigli alimentari e un programma di allenamento per prevenirla e combatterla

L’insulino-resistenza: consigli alimentari e un programma di allenamento per prevenirla e combatterla

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Nel precedente articolo abbiamo introdotto la sindrome plurimetabolica.

Una condizione clinica ad alto rischio cardiovascolare correlata a una serie di fattori di rischio e ad una serie di patologie quali l’insulino-resistenza, il diabete mellito, l’obesità, le dislipidemie, il fegato grasso e le patologie del rene.

Ricordo che è importante porre la massima attenzione a questa patologia in quanto, con l’aumentare del benessere e del surplus dei giorni nostri, sta diventando sempre più comune.

L’attività fisica è un buon mezzo per prevenirla e curarla.

Per capire bene questa situazione patologica occorre analizzare le singole patologie e oggi parleremo di insulino-resistenza.

Ricordando che la funzione dell’insulina è quella di ridurre gli zuccheri nel sangue favorendo il loro trasporto nelle cellule, si parla di insilino-resistenza quando le cellule diminuiscono la loro sensibilità all’insulina.

L’organismo a quel punto produce ancora più insulina fino a quando le cellule che la producono, in sovraccarico, iniziano ad avere problemi smettendo di produrla.
LE CAUSE:

Le cause dell’insulino-resistenza sono numerose: i recettori, un difetto qualitativo nella produzione dell’insulina stessa, un’eccessiva sintesi degli ormoni catabolici come ad esempio il cortisolo l’assunzione di farmaci  cause ereditarie ed infine i fattori ambientali come cattiva alimentazione e carenza di attività fisica.

LE CONSEGUENZE:

Le conseguenze dell’insulino-resistenza sono l’aumento della concentrazione di grassi nel sangue e il diabete di tipo 2.

ALCUNE STATISTICHE INTERESSANTI:

Dal punto di vista statistico la nazione con il maggior casi di insulino-resistenza al 2010 è l’USA con il 35% (23% maschi, 12% femmine), ma l’Italia in base ai dati Istat del medesimo anno si trova poco dopo gli USA con il 13% di casi di insulino-resistenza per poi stabilizzarsi al 19,8% oltre i 65 anni. E’ curioso vedere come sia fattore comune l’aumentare dell’età correlato all’insorgere della patologia.

INSULINO- RESISTENZA, ALIMENTAZIONE E INTEGRAZIONE

Per contrastare i problemi di insulino-resistenza è consigliato prediligere alimenti a basso In- dice Glicemico (IG), ovvero parametro che indica la velocità con cui aumenta la glicemia a seguito dell’assunzione di un quantitativo dell’alimento contenente 50 g di carboidrati) e bas- so Carico Glicemico (CG) (CG= IG x g di carboidrati) possibilmente spartiti in più pasti du- rante la giornata.

CONSIGLI ALIMENTARI PER INSULINO-RESISTENZA

COLAZIONE

fette biscottate integrali con marmellata alla frutta

SPUNTINO META’ MATTINA

2 frutti, yogurt magro

PRANZO

un piatto di pasta integrale, un secondo a base di carne o pesce, frutta e verdura

SPUNTINO META’ POMERIGGIO

yogurt magro

CENA

un secondo a base di carne o pesce, frutta e verdura, pane integrale o ai 5 cereali

SPUNTINO PRE- NANNA

un bicchiere di latte parzialmente scremato o latte di soia

EVENTUALI INTEGRATORI

tisane alla galegina ad azione ipoglicemizzante, salvia, eucalipto, acido lipoico

 

INSULINO-RESISTENZA E ATTIVITA’ FISICA

SCHEDA DI ESEMPIO ALLENAMENTO AEROBICO PER INSULINO-RESISTENZA E DIABETE

MACCHINA AEROBICA

% FC MAX (KARVONEN)

TEMPO

BIKE ORIZZONTALE

65%

5’

TREADMILL

65%

20’

ELLITTICA

65%

5’

SCHEDA DI ESEMPIO ALLENAMENTO ANAEROBICO PER INSULINO-RESISTENZA E DIABETE

ESERCIZIO

SERIE

RIPETIZIONI

RECUPERO

T.U.T.

BIKE ORIZZONTALE

5’

60-65% FC MAX (COOPER)

PIEGAMENTI GAMBE

3

10-12

1’30’’

2.0.2.0.

AFFONDI SAGITTALI

3

5+5

1’30’’

2.0.2.0.

CRUNCH

3

15-20

20’’

ESTENSIONI RACHIDE

3

15-20

20’’

CHEST PRESS

3

10-12

1’10’’

2.0.2.0.

LAT MACHINE

3

10-12

1’10’’

2.2.2.0.

LENTO MANUBRI PANCA 70°

3

10-12

1’10’’

2.0.2.0.

BIKE ORIZZONTALE

5’

60-65% FC MAX (COOPER)

 

Ricordando che per i soggetti con insulinoresistenza o diabete mellito occorre monitorare la glicemia anche durante l’allenamento onde evitare cali glicemici e proprio per questo è consigliabile farsi seguire da un trainer e ricordando che il trainer stesso deve collaborare con un’equipe di medici con le loro relative competenze.

Un allenamento aerobico aumenta la sensibilità all’insulina nelle 24/72 ore post allenamento . Un’attività con i sovraccarichi invece comporta un’aumentata sensibilità all’ormone stesso del 46,3% . E’ importante dedicare del tempo allo stretching o a fine allenamento o con sedute a parte.

Nei prossimi articoli tratteremo in maniera dettagliata le altre patologie correlate alla sindrome plurimetabolica.

 

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Photo: Bodyjournal.it