La regista francese debutta a Locarno con il suo primo lungometraggio sul tema dell’adolescenza e l’illusione di rimanere sempre tali. “L’Été l’éternité” è stato presentato in Concorso Cineasti del presente
Un’estate al mare in una località a sud della Francia, un gruppo di giovani amici appena diciottenni che fa festa, spensierati e liberi. Una sera al tramonto un incidente sconvolgerà le loro vite e metterà in dubbio ogni certezza legata alla giovinezza. Un film dai caratteri francesi, la lentezza tipica dell’estate, i colori troppo chiari o troppo scuri delle scene, il far nulla, ciondolarsi chiedendosi solo cosa ci sarà di nuovo dopo la fine del liceo.
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Quando tutto viene frantumato dall’annegamento di una di loro, un’amica speciale con cui avevano condiviso segreti e avventure.
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Allora i dubbi colpiscono a turno ognuno dei ragazzi come un Sole troppo caldo che brucia in estate.
Il titolo “L’Été l’éternité” del film suona come un ossimoro in cui appunto in un’estate l’eternità è svanita in un attimo con la leggerezza e la spensieratezza della gioventù.