Home Notizie Locali Giorgia e Stefano ed il primo approccio con Bali. Ventinovesimo capitolo

Giorgia e Stefano ed il primo approccio con Bali. Ventinovesimo capitolo

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Una strada di Bali

Stavamo per arrivare a Bali, ero a conoscenza del fatto che avrei sentito caldo una volta atterrata, il problema è che se non avessi fatto così, se non mi fossi vestita a cipolla avrei dovuto buttare via ulteriori vestiti perché come ben sapete, sull’aereo ci sono dei limiti di peso.

Una volta, spogliata dei mille strati, sinceramente, per un amante del caldo come lo sono io non posso far altro che dire sia stato un piacevole e graditissimo shock.

Ma come ogni cosa bella, c’è sempre qualcosa che deve andare storto o complicare la situazione, infatti, dopo un “lungo” viaggio, e dopo aver finalmente passato la dogana fra controlli ed altro, al di fuori dell’ aeroporto c’era l’assalto dei tassiti.

Non ci lasciavano respirare, erano una migliaia, tutti carichi e pronti a offrire, quasi ad imporre il loro servizio.

Penso di averne viste tante, ma questa forma di guerriglia, era per me un’esperienza al quanto nuova.

Ad un certo punto, esausta di quelle voci ed esausta di tutto quanto avevo esclamato :

“Please, give me a break ! We just arrived, if we will need something we will definitively inform you!”.

Sono stata sicuramente un po’ scortese, ma non mi hanno dato altra scelta, se non quella di dimostrarmi un po’ arrogante, cosa che per altro odio dover fare, anche perché non ne sono in grado.

Dovevate vedere il loro volto, tra stupito e sconcertato.

Un tizio, vedendomi così provata, ci ha chiesto di fermarci e di riposare in attimo, facendomi passare per una pazza. Non avevo nemmeno capito se era una presa in giro oppure no, ma sinceramente, in quel momento non mi importava.

Una volta usciti dall’ intoppo, ci ritrovammo davanti un balinese, magro, dalla faccia simpatica e dalle movenze strane, il quale, senza insistere si era offerto di aiutarci e di accompagnarci in hotel.

Non so per quale ragione, ma ci era subito piaciuto, sensazione a pelle e così senza troppo moine abbiamo accettato il suo aiuto e con il suo taxi ci siamo diretti al Diana Hotel (l’hotel che avevamo prenotato prima di partire per Bali).

Dopo il caos dell’aeroporto ed il traffico nel quale ci siamo imbattuti nella città di Kuta, arrivare in un posto tranquillo e rilassante è stato come essere in paradiso.

Abbiamo così salutato il nostro nuovo amico tassista balinese, promettendogli che lo avremmo richiamato qualora avessimo avuto bisogno di un passaggio.

Si era dimostrato davvero molto gentile e disponibile, tanto è vero che durante l’intero viaggio si era messo a raccontarci un po’ rispetto alle tradizioni balinesi, nonostante avesse un inglese basico.

Avevamo apprezzato davvero moltissimo il suo sforzo e aver la possibilità di dare lavoro ad una persona del genere era stato solo un piacere.

Tornando a noi, arrivati in hotel, ci accolsero con un cocktail di benvenuto e il ragazzo alla reception era così sorridente e paffutello, che penso sarebbe stato in grado di mettere di buon umore chiunque.

Tanto è vero che è bastato vedere lui per sentirci già a casa nonostante non avessimo nemmeno ancora visto la nostra stanza.

Dopo pochi instanti ci aveva consegnato le chiavi e un altro ragazzo, con tale disinvoltura si era caricato sulle sue spalle le nostre valige ed aveva iniziato a fare le scale fino al piano superiore.

Noi eravamo rimasti senza parole, non solo perché non avevamo mai visto una cosa del genere, ma forse anche perché noi facevamo quasi fatica a sollevarne una in 2.

Secondo me ci nascono con questa super forza disumana.

Non credete anche voi ?

Allora, volete sapere anche voi come era la nostra camera?

Se avete la curiosità e se vi rimarrà fino alla settimana prossima.

Giorgia in viaggio verso Bali