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Vita da cani. Se ci separiamo Fido dove va?

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Cagnolino@pixabay

Spesso alla fine di una convivenza o di un matrimonio ci si trova a discutere anche sull’affido degli animali domestici. Che cosa dice la legge in merito?

Purtroppo la legislazione italiana in materia non è al passo con i tempi e con quella degli altri paesi europei.

In Italia giace in parlamento ormai da tempo una proposta per la modifica del codice civile.

La stessa mira a regolamentare l’affido degli animali domestici in caso di separazione dei coniugi.

Se venisse quindi approvata, l’aggiunta dell’articolo  455-ter, prevedrebbe: “in caso di separazione dei coniugi, proprietari di un animale familiare, il tribunale, in mancanza di un accordo tra le parti, indipendentemente dal regime di separazione o di comunione dei beni e secondo quello che risulta dai documenti anagrafici dell’animale, sentiti i coniugi, i conviventi, la prole e, se del caso, esperti di comportamento animale, attribuisce l’affido esclusivo o condiviso dell’animale alla parte in grado di garantirne il maggior benessere.

Il tribunale è competente a decidere in merito all’affido anche in caso di cessazione della convivenza more uxorio”.

In assenza di una legge che regolamenti la questione i Tribunali, trovandosi di fronte casi relativi all’affidamento degli animali, hanno preso decisioni eterogenee.

IL Tribunale di Sciacca ad esempio ha regolamentato l’affidamento dell’animale, stabilendo  che la permanenza dovesse alternarsi tra i due coniugi, tenuti a contribuire in eguale misura alle relative spese.

In egual modo altri tribunali italiani, che hanno provveduto ad omologare le condizioni con cui i coniugi avevano stabilito le modalità con le quali gestire il cane o il gatto.

Altri  fori, più rigorosi, hanno sentenziato che tali questioni vanno risolte con un accordo al di fuori del giudizio di separazione, essendo attinenti alla sfera affettiva.

Anche qui vale la regola del buon senso, per la composizione di un accordo bonario.

Se infatti l’animale domestico ha sempre vissuto nella casa familiare con i figli è giusto che vi rimanga.

In tal caso è opportuno che le parti trovino un giusto compromesso, anche sul mantenimento di Fido.