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CRISTALES, l’arte di curarsi con gemme, pietre e cristalli: l’Onice

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Onice@alessandracristilli

L’altra sera, passeggiando sotto il cielo stellato, la luna, crescente e luminosa, ha catturato il mio sguardo

Pensavo alle pietre e ai cristalli collegati a Saturno, il Pianeta che governa Gennaio ed il segno del Capricorno e guardando l’alone di bruma, che circondava la luce della luna, mi è balzata alla mente l’immagine dell’Onice. Questa pietra nera è un Calcedonio e fa parte della famiglia dei Quarzi, composti chimici formati basicamente da Silice ed Ossigeno (Formula Chimica: SiO2). 

Tutte le pietre vibrano nella frequenza degli elementi che le compongono, l’Onice, come gli altri cristalli appartenenti alla famiglia dei Quarzi, stimola la produzione di Silicio nell’organismo umano.

Il Silicio è presente nel tessuto connettivo e nelle ossa, nelle cartilagini e nei denti, è utile per mantenere flessibilità a tutti i livelli dell’Essere Umano.

Ciò che caratterizza una pietra dall’altra, quando appartenenti ad una stesso Gruppo Gemmologico, è il colore, dato da un elemento chimico che “s’include” nella formazione di quei determinati Cristalli e non appare nella Formula Chimica.

L’Onice ha un aspetto traslucido ed è un Cristallo affascinante nella sua Semplicità!

Si racconta che sin dall’inizio dei tempi è stata utilizzata per amplificare le capacità uditive di chi la indossa, facilitando l’ascolto del proprio Sè e armonizzando il dialogo interiore.

È stata una delle 12 pietre sul “Razionale” del Gran Sacerdote ed è una pietra connessa con il primo chakra e la Luna, favorisce il “Radicamento” delle emozioni e dell’energia creativa.

Purifica il Campo elettromagnetico di chi la indossa amplificando l’energia vitale ed il sistema immunitario. È una pietra protettiva, forte e delicata al tempo stesso. Nella scala di Mohs la sua durezza è 7, e per me può essere utilizzata su tutti i chakra nel momento del bisogno, soprattutto se si sentono fastidi nel corpo: si può appoggiare la pietra per qualche istante sulla parte dolorante ed immaginare che il dolore (o fastidio) venga assorbito dall’Onice, poi basterà sciacquare la pietra sotto un getto d’acqua fresca per ripulirla dalle energie assorbite. Per rigenerare la sua vibrazione è utile esporla ai raggi della Luna, durante una qualsiasi delle sue fasi.

Volendola indossare suggerisco di scegliere un anello, da mignolo per favorire cambiamenti radicali e/o un bracciale per rimanere connessi “Corpo – Cuore e Mente” allo Spirito della Terra.
Infine l’Onice può essere utilizzata per stimolare “l’artista”, che è dentro ad ognuno, a partecipare con più determinazione e flessibilità i ruoli da svolgere nella propria vita, con la Consapevolezza di Essere comunque parte di quell’Universo, Buio, Luminoso e profondo da cui anche l’Onice ha preso Vita!
alessandra_cristilli@yahoo.com