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In scena al Teatro Quirino fino al 30 ottobre Silvio Orlando in “La vita davanti a sé” di Romain Gary (Émile Ajar)

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Silvio Orlando "La vita davanti a sé" di Romain Gary©Laila-Pozzo
Tratto dall’omonimo romanzo “La vita davanti a sé” di Romain Gary la pièce sarà al Teatro Quirino Vittorio Gassman fino al 30 ottobre. La riduzione e la regia sono di Silvio Orlando mentre la traduzione è di Giovanni Bagliolo. Sul palco alcuni musicisti dell’ Orchestra Terra Madre accompagnano la narrazione con chitarra, percussioni, fisarmonica, kora, djembe, clarinetto e sax
Silvio Orlando @Gianni Biccari

Il 2 dicembre 1980 Romain Gary si uccise con un colpo di pistola, solo un anno prima la sua ex moglie, l’attrice Jean Seberg fu trovata morta in una macchina, lui, prima di suicidarsi lasciò un biglietto con scritto che non vi era nessun rapporto tra i due episodi.

Pochi mesi dopo la morte di Romain fu scoperto che il romanziere più promettente degli anni settanta e vincitore del Goncourt con “La vita davanti a sé” Émile Ajar non era altro che uno pseudonimo utilizzato da Gary. Erano la stessa persona.

Lo spettacolo portato in scena da Silvio Orlando nasce con un mistero, fatto da due scrittori, con personalità diverse che in realtà sono una sola.

Il primo, eroe di guerra decorato alla Legion d’onore, romanziere ormai senza più futuro; il secondo, Émile Ajar vincitore di premi e specchio della Francia multietnica raccontata, come nel romanzo “La vita davanti a sé”, con gli occhi di Momo un bambino arabo figlio di una prostituta.

Momo abita con altri bambini “abbandonati” da Madame Rosa anch’essa ex passeggiatrice. Ebrea ormai anziana, grassa è piena di affetto per i ragazzini che accoglie nella sua casa un po’ per denaro, un po’ per solitudine e un po’ per amore.

Un romanzo che viene interpretato da Silvio Orlando con dolcezza,  protagonista di una Francia emarginata: la banlieu di Belleville.
Silvio Orlando @salvatore Pastore

Guardando la pièce ci dimentichiamo che Silvio non è un bambino, le movenze sono quelle, la voce e i desideri. Riesce a farci appassionare al punto di comprare il libro per saperne di più e per scavare nella storia, anche se, siamo consapevoli che tutto è stato detto.

Allora ci accontentiamo, leggendo il romanzo, di ricordare quello che abbiamo visto a teatro e di sentirci ancora a Parigi ad ascoltare la musica che tutti coloro che hanno passeggiato ai bordi della Senna hanno ballato anche solo con un piccolo cenno della mano.

Questo è il potere della bravura di un attore, stimolare la curiosità e non saziare la fame di personaggi circoscrivendoli alla durata dello spettacolo.