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Sto con mamma o con papà? Figli dei separati, quando la vacanza diventa uno stress

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Vacanze coi figli da separati @pixabay
Le ferie estive  e la conseguente gestione dei figli in vacanza sono solitamente un tema ‘caldo’ tra gli ex, non solo meteorologicamente parlando. Le statistiche dicono infatti che in tale frangente la conflittualità si innalza, scaturendo molto spesso in liti giudiziarie.

Cerchiamo di capirne il perché.

I provvedimenti del Tribunale, emessi in separazione, proprio per evitare discussioni tra genitori,  solitamente stabiliscono con estrema precisione la suddivisione dei periodi festivi da trascorrere con ciascuno.

Nella maggior parte dei casi si tratta di due settimane, anche non consecutive, nei mesi di luglio o agosto.

Da cosa nascono allora i conflitti?

Molto spesso si litiga per i periodi in cui portare i figli in  ferie, pretendendo entrambi di godere dello stesso.

La soluzione in tal caso si trova sempre o nel provvedimento del Tribunale o applicando la regola del buon senso.

Si tratta, infatti, di predisporre il piano ferie il prima possibile. Come spesso previsto da Giudici ‘entro il 30 maggio di ogni anno’, in modo da dare all’altro genitore la possibilità di organizzarsi per tempo.

Qualora ciò non fosse possibile, si dovrà trovare una soluzione che accontenti entrambi, magari frazionando il periodo così da farlo coincidere, almeno per una settimana, con quello desiderato.

Come detto sopra, andrebbe applicata la regola del buon senso qualora invece nel provvedimento non vi siano indicazioni chiare.

Per esempio, tra un genitore che lavora ed uno che non lavora si dovrebbe di norma cercare di privilegiare, nella scelta, il primo.

Ciò perché i giorni in cui fruire delle ferie sono, lo ricordiamo, non una scelta del lavoratore, ma una richiesta dello stesso, che può essere accolta o meno a seconda delle esigenze datoriali.

Molto spesso i contrasti possono nascere anche dalla presenza, in vacanza con i figli, del nuovo compagno del genitore, nella maggior parte dei casi non gradita all’altro.

Su questo la giurisprudenza ha fatto chiarezza.

La Cassazione ha ribadito infatti che non è possibile impedire la frequentazione del  nuovo partner di mamma o papà, a meno che questa non risulti pregiudizievole per il minore.

È ovvio che l’inserimento delle nuove figure sentimentali vada fatta con gradualità e rispettando quelle che sono le volontà e le emozioni legate a questo, manifestate dai figli.

Oltre a ciò, è buona norma sempre garantire la comunicazione, durante la vacanza, tra i bambini e l’altro genitore, così come indicare esattamente il luogo in cui ci si rechi ed un recapito telefonico diverso dal cellulare.

Alcune piccole accortezze, cioè, sono utilizzabili, affinché quello che dovrebbe essere un periodo di relax, non diventi una fonte di stress.