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Le patologie della Sindrome Plurimetabolica: L’obesità

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OBESITA’

Quando si parla di obesità è opportuno specificare la differenza tra i termini sovrappeso, grasso in eccesso ed obesità.

CONDIZIONE DI SOVRAPPESO

La condizione di sovrappeso si riferisce ad un peso corporeo oltre la media, rispetto alla statura e all’età. Questa condizione, non è sempre accompagnata da un incremento del grasso corporeo e potrebbe non identificarsi con la sindrome metabolica (e le patologie ad essa correlata).

Gli operatori del settore confrontano il peso mediante il BMI: Body Mass Index, ovvero un calcolo matematico che coinvolge peso e altezza

(formula BMI: peso/(altezza x altezza)

Grasso in eccesso

La conoscenza dell’indice di grasso corporeo permette ai ricercatori di collocare, in modo più accurato, il livello di grasso corporeo su una scala che è indipendente dal peso corporeo. Mediante una tabella che confronta BMI e circonferenza della vita è possibile calcolare la percentuale di rischio cardiovascolare del soggetto. Esistono tecniche specifiche di misurazione della percentuale di grasso come ad esempio la plicometria, l’impedenziometria (BIA) e la pesata idrostatica.

La plica sottoscapolare in particolare è un indicatore dei depositi adiposi sottocutanei della regione posteriore del torace ed è la plica meglio correlata con la pressione arteriosa e la colesterolemia.

CONDIZIONE DI OBESITA’

Il termine obesità si riferisce ad una condizione di grasso in eccesso correlato ad altre patologie, correlate a loro volta alla sindrome metabolica. Potrebbero comunque presentarsi casi di sovrappeso o grasso in eccesso senza però evidenziare patologie connesse alla sindrome metabolica e per questo monitoraggio è opportuno tener presente la distribuzione del tessuto adiposo nelle determinate regioni del corpo che, indipendentemente dal grasso corporeo totale, comporta rischi per la salute dei bambini, degli adolescenti e degli adulti.

Esistono due tipi di obesità:

Obesità periferica, o di tipo ginoide, definita anche “a pera”. Obesità centrale, o di tipo androide, definita anche “a mela”.

Quest’ultima è il tipo di obesità è la più pericolosa dal punto di vista cardiovascolare.

Mediante il WHR, ovvero il rapporto vita-fianchi, è possibile capire il somatotipo.

In particolare con WHR superiore a 0,85 si parla di obesità androide, mentre con WHR inferiore a 0,79 si parla di obesità ginoide.

In base alla circonferenza vita si può risalire anche al rischio relativo di morte per patologia coronarica :
  • un rischio normale presenta una circonferenza della vita <94 (uomini) e <80 (donne)
  • un rischio moderato presenta una circonferenza della vita tra 95 e 102 (uomini) e tra 80 e 88 (donne)
  • un rischio elevato presenta una circonferenza della vita >102 (uomini) e >88 (donne)
LE CAUSE

Le cause dell’obesità sono dovute a un’interazione di vari fattori: genetici, ambientali, metabolici, comportamentali, sociali, geografici e proprio l’interazione di questi fattori stessi rende difficile capire quanto ognuno di essi abbia un ruolo predominante rispetto all’altro. Un recente studio su gemelli tuttavia indica la genetica come fattore principale nello sviluppo dell’obesità: per l’80% dei casi infatti la ricerca riporta neonati con peso corporeo elevato che diventano adolescenti grassi solo se uno dei due genitori (la madre in particolare) è in sovrappeso, mentre un bambino in sovrappeso non corre molti rischi di essere obeso da adulto se i genitori hanno un peso che rientra nella norma. Se invece si presentano casi di obesità nei genitori, il bambino stesso a prescindere dal suo peso corporeo corre il rischio di essere obeso da adulto due volte più del normale. Ovviamente gli stili di vita odierni caratterizzati da sedentarietà , inattività fisica e cattiva alimentazione incidono in maniera netta sullo sviluppo dell’obesità.

LE CONSEGUENZE

L’accumulo di grasso nel nostro organismo può portare danni di svariato genere. In particolare gli obesi possono avere difficoltà respiratorie, problemi articolari a causa del sovraccarico delle articolazioni stesse con il peso eccessivo, disturbi all’apparato digerente con le relative malattie che possono insorgere (diabete mellito, colecisti, tumori ecc.) ed infine disturbi di carattere psicologico, in quanto gli obesi potrebbero sentirsi a disagio con la società o può essere la società stessa a rifiutare in essa il soggetto obeso.

ALCUNE STATISTICHE INTERESSANTI

Attualmente negli USA, il 32 % degli adolescenti è obeso, cioè un americano su 4; inoltre negli ultimi 20 anni si è assistito a quasi un raddoppiamento dell’obesità: nel 1980 infatti il tasso di obesità era soltanto del 14,50% e i incrementi riguardanti l’obesità sono riscontrabili a livello mondiale. In Italia, in linea con le stime mondiali, una recente statistica ha valutato che circa il 20-22 % degli adolescenti è sovrappeso e circa il 10 % è francamente obeso.

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