“Notturno” è un film politico, ma non vuole affrontare la “questione politica” è quanto dichiara il regista raccontando il suo lavoro che è nelle sale italiane dal 9 settembre. Dopo Venezia è già stato apprezzato, infatti è stato selezionato per altri tre importantissimi festival: il Toronto Film Festival, il Telluride Film Festival e il New York Film Festival
“Notturno” parla di guerra anche se la guerra non si vede, è nei volti delle persone, nei gesti dei bambini e nei silenzi degli adolescenti. Il progetto iniziale prevedeva che fosse girato di notte, ma dopo il primo periodo passato in Medio Oriente Rosi si è reso conto che è proprio la luce che mostra le oscurità. Ci sono voluti tre anni di riprese sui confini fra Iraq, Kurdistan, Siria e Libano. In questo lungo periodo, la terra entra nelle ossa e il film ne è la prova.
Prima di girare Rosi studia i protagonisti, ne conquista la fiducia, non fa domande. Vive semplicemente insieme a loro e, quando sente quel legame di rispetto reciproco che si è formato, solo allora tira fuori la cinepresa e la storia prende forma in maniera fluida si racconta da sé.
Come negli altri film premiati, ricordiamo nel 2013 “Sacro Gra” il documentario che vinse il Leone d’Oro e “Fuocoammare” nel 2016 che vinse l’orso d’Oro come Miglior Film al Festival di Berlino e la Nomination come Miglior Documentario agli Oscar, Gianfranco Rosi parla di uomini e di realtà da un punto di vista inaspettato che colpisce con una delicata potenza.
Notturno, un film di luce sul buio delle guerre.
Un viaggio nel dolore e nella vita del Medio Oriente che canta l’umanità profonda del reale. Gianfranco Rosi
“Notturno” è nelle sale italiane dal 9 settembre distribuito da Rai Cinema Channel e 01 Distribuiton.