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Marco Balzano e il suo libro rivelazione “Resto qui” al secondo posto del Premio Strega 2018

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Marco Balzano è un insegnante di lettere, vincitore del Premio Opera Prima già nel 2010 con “il figlio del figlio”. Ha vinto numerosi altri premi letterari dal 2011 al 2015, fino ad arrivare secondo in classifica al Premio Strega di quest’anno, con il romanzo “Resto qui”

La vicenda storica del primo ventennio del dopoguerra, con l’avvento del fascismo in Italia, traccia le linee dell’intero romanzo; e determina le scelte dei protagonisti in modo irreversibile.

L’importanza delle scelte personali, anche le più impopolari, e l’amore per le proprie origini è la forza e il carisma dei protagonisti, Trina e suo marito Erich. Come la scelta di restare, quando tutti, o quasi, abbandonano il paese di Curon, il cui destino è segnato dalla costruzione di una diga che lo sommergerà totalmente.

Dopo la prima guerra mondiale, Curon, un paese del Sudtirolo, terra di confine e germanofona, viene privato della sua identità, con l’arrivo di Mussolini al potere.

Viene bandita la lingua tedesca, che è da sempre la lingua madre per gli abitanti e nativi del posto. Addirittura vengono cambiati i nomi sulle lapidi e interdetti gli insegnamenti della lingua a scuola, tanto che Trina si trova a dover impartire lezioni di tedesco clandestinamente.  Improvvisamente lei e suo marito si trovano quasi da soli a dover lottare per mantenere l’identità natìa. Tanto che quando Erich decide di disertare, Trina lo segue, per i boschi e terreni impervi sfidando il freddo, la fame e le privazioni della guerra.

Trina, per tutto il romanzo, continua ad invocare il nome della figlia, scomparsa improvvisamente in giovane età. Probabilmente rapita, e mai più ritrovata.  Con il fantasma della figlia intrattiene una conversazione epistolare a senso unico, in cui le racconta tutte le vicissitudini di Curon, e le battaglie sostenute da lei e il padre, scampati alla guerra, per difendere il paese dall’imminente inabissamento. E sarà proprio la lotta contro il sopruso fascista che vuole cancellare in un solo colpo le loro origini, con la costruzione della diga, a tenerli coesi e uniti fino alla fine di tutto…

Quando resterà solo il campanile simbolo della chiesa di Curon sospeso in mezzo al fiume.

La narrazione è fluida nella prima parte e più trepidante nella seconda. I leitmotiv dell’intera storia sono la difesa e l’amore per le proprie origini e la propria identità, contro tutto e tutti anche a scapito della mera sussistenza. L’identità e la resistenza di Trina nei confronti della vicende Storiche determinanti per il nostro paese, insegnano a non dare per scontato neanche i diritti che sembrano ormai acquisiti.

Per cui lottare in prima persona, e non scappare,  è fondamentale e necessario per non venire sommersi…