Sotto il cielo terso di una Roma primaverile e nella solennità della V Domenica di Pasqua, si è svolta questa mattina, 18 maggio 2025, sul sagrato della Basilica di San Pietro, la Celebrazione Eucaristica per l’inizio del ministero petrino del nuovo Vescovo di Roma, Papa Leone XIV. Alle ore 10.00 in punto, il Santo Padre ha dato avvio ufficiale al suo pontificato, raccogliendo il testimone spirituale e pastorale lasciato da Papa Francesco, la cui recente scomparsa ha segnato profondamente la comunità cattolica mondiale
Come da tradizione, il rito è stato preceduto da un momento di intensa preghiera personale. Il Pontefice è sceso nelle Grotte Vaticane, accompagnato dai Patriarchi delle Chiese Orientali, per sostare in raccoglimento davanti al Sepolcro dell’Apostolo Pietro. Dopo l’incensazione del Trophaeum Apostolico, Leone XIV è risalito in Basilica per unirsi alla solenne processione dei Cardinali concelebranti. Guidati dai diaconi che portavano il Pallio pastorale, l’Anello del Pescatore e l’Evangeliario, i porporati hanno raggiunto l’altare al canto delle Laudes Regiae.
Durante la Celebrazione Eucaristica, dopo la proclamazione del Vangelo, si sono svolti i riti che segnano l’inizio ufficiale del pontificato. Il Cardinale Protodiacono Dominique Mamberti ha imposto il Pallio al nuovo Papa, accompagnato da una preghiera del Cardinale Fridolin Ambongo Besungu. L’Anello del Pescatore, simbolo dell’autorità del Vescovo di Roma, è stato consegnato dal Cardinale Luis Antonio Tagle.
L’atto di obbedienza, a nome dell’intero Collegio cardinalizio, è stato compiuto da tre Cardinali provenienti da diversi continenti: Frank Leo (Nord America), Jaime Spengler (Sud America) e John Ribat (Oceania).
A questo gesto si sono uniti anche rappresentanti del Popolo di Dio. Il Vescovo peruviano Luis Alberto Barrera, il sacerdote Guillermo Inca Pereda, il diacono Teodoro Mandato, religiosi e religiose, una coppia di sposi e due giovani, a testimonianza dell’universalità e della varietà della Chiesa.
Nel cuore della celebrazione, l’omelia di Papa Leone XIV ha risuonato come un appello alla comunione e alla fraternità. Rivolgendosi ai fedeli, il nuovo Pontefice ha evocato le parole di Sant’Agostino – «Ci hai fatti per te, Signore, e il nostro cuore non ha posa finché non riposa in te» – per esprimere il senso profondo della sua chiamata.
La morte di Papa Francesco, ha ricordato Leone XIV, ha lasciato la Chiesa in un momento di smarrimento, ma è stata la luce della Risurrezione a guidare i Cardinali nel Conclave, animati dal desiderio di scegliere un pastore capace di custodire la fede e affrontare le sfide del nostro tempo. “Senza alcun merito – ha detto con umiltà – vengo a voi come un fratello che vuole farsi servo della vostra fede e della vostra gioia”.
Il Vangelo proclamato oggi, che narra il dialogo tra Gesù risorto e Pietro sulle rive del lago di Tiberiade, ha offerto al Pontefice lo spunto per delineare le coordinate del proprio ministero: un amore oblativo, totale, come quello di Cristo. “A Pietro – ha sottolineato – è affidato il compito di amare di più, di donare la vita per il gregge. La vera autorità della Chiesa è la carità di Cristo”.
Il Papa ha ribadito il ruolo della Chiesa come fermento di unità e riconciliazione in un mondo segnato dalla discordia, dall’odio, dai pregiudizi e dall’esclusione. Ha invocato un cristianesimo che non si chiude né si erge sopra gli altri, ma che si apre al dialogo con le altre confessioni cristiane, con le religioni del mondo e con tutti gli uomini e le donne di buona volontà.
Concludendo la sua omelia, il Papa ha richiamato l’eredità di Leone XIII e la sua enciclica Rerum novarum, per ricordare come la carità sia il vero fondamento della pace e della giustizia. Ha quindi esortato la Chiesa a essere “missionaria, con le braccia aperte al mondo, lievito di concordia per l’umanità”.
Con parole semplici ma cariche di significato, Leone XIV ha tracciato la rotta del suo pontificato. Una Chiesa fondata sull’amore di Dio, unita nella diversità, vicina ai poveri, inquieta dinanzi alle sfide del presente, salda nella fede e audace nella speranza.
Una nuova pagina si apre oggi nella storia della Chiesa, sotto il segno dell’amore e dell’unità: due parole che Papa Leone XIV ha posto al centro del suo primo messaggio, e che, come ha detto egli stesso, desidera siano la guida per camminare insieme, “come unico popolo, come fratelli tutti, incontro a Dio”.