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La perfezione di Glen Hansard in This Wild Willing

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Glen Hansard - This Wild Willing
Dal 12 aprile scorso la scena folk-rock mondiale non è più la stessa perché Glen Hansard ci ha regalato This Wild Willing, un album monumentale difficilmente ripetibile pubblicato su Anti Records/Self

In realtà, la maturità da solista raggiunta con questo quarto album dal quasi cinquantenne irlandese denota un abbandono al folk-rock di impronta “classica” – anche se non del tutto e il brano Brothers’ Keeper ne è un esempio – per sfociare in un rock più cantautorale ed intimista con evidenti contaminazioni derivate dal ventennale passato nei The Frames.

La quarta fatica di Hansard si è consumata in quel di Parigi e registrata nei Black Box Studios con l’ausilio del produttore David Odlum, con il quale aveva già co-prodotto il favoloso Burn the Maps dei citati The Frames.

The Wild Willing è stato anticipato dai brani Fool’s Game, brano di una bellezza infinita contornato da un melodico refrain difficile da dimenticare, da I’ll Be You, Be Me che ha avuto il compito di aprire l’album, nonché dalla già richiamata “folkeggiante” Brother’s Keeper.

Siamo di fronte alla perfezione assoluta, sicuramente l’opera meglio riuscita della carriera da solista del cantautore irlandese; un album complesso lontano da qualsiasi logica commerciale e destinato ad entrare, a parere di chi scrive, nella top ten dei dischi dell’anno.

Canzoni come The Closing Door, caratterizzata da una mescolanza di diverse melodie, e Don’t Settle, episodio a parer mio migliore dell’album, rappresentano appieno la personalità di Hansard, un artista immenso che con questo album ha gettato le basi per una nuova epoca del songwriting.

Anche se il disco ha un “minutaggio” impegnativo, le dodici tracce si riverberano sull’ascoltatore in maniera fluida e continua; e così, quindi, che ci si ritrova ad ascoltare l’ultimo brano Leave a light nel quale la profonda e calda voce del premio Oscar ci saluta con “You’re the one I’ll come back to find”.

E allora non ci resta che attendere il prossimo 12 novembre, giorno nel quale l’artista di Dublino ci onorerà della sua presenza all’Auditorium Parco della Musica per presentare il suo ultimo capolavoro al pubblico della Capitale.

Il tour italiano comprende anche le date dell’11 novembre al Teatro Auditorium Manzoni di Bologna e del 13 novembre al Fabrique di Milano.

Intanto, grazie Glen.