Home Viaggi Giorgia alle prese con la ricerca di un nuovo lavoro in Australia....

Giorgia alle prese con la ricerca di un nuovo lavoro in Australia. Capitolo decimo

0
Come dicevo la scorsa settimana, la crescita a livello culinario è stata più che altro di tipo autodidatta. Dovete sapere che se in Italia abbiamo alle spalle anni ed anni di storia di cucina, qui non c’è.

Qui le persone vanno molto di fast food e cibi poco salutari. Non parlo a nome di tutti, ma hanno una cultura senz’altro differente della nostra.

Tuttavia, sono sempre stata abituata a lavorare in un certo modo e con un certo ritmo. Cosa che qui, però, si è rivelata completamente differente.

Qui come vi ho già accennato in precedenza, le persone sono molto easy e tranquille e anche nell’ambiente lavorativo non sono differenti.

Con questo non voglio fare di tutta l’erba un fascio, ho lavorato anche con australiani audaci e volenterosi!

Parlo in generale e penso sia un po’ questione di cultura.

Hanno molte più agevolazioni ed aiuto rispetto a noi italiani e tutto questo, se portato all’eccessivo, porterebbe chiunque a non volersi spingere.

Se ci pensate, quando ricevi sempre aiuto, nella difficoltà e nel momento di bisogno, non ti viene alcun desiderio di sforzarti, no?

Quindi, in parte capivo la loro “pigrizia“. La capivo ma è una cosa che non mi appartiene.

Le cose da fare erano moltissime, preparazione, pulizia, servizio, ordini, gestione e tanto tanto altro.

Sinceramente, questo loro modo di essere e di comportarsi, paradossalmente è stato per me molto molto utile perché mi ha dato modo di imparare come essere veloce ed organizzata.

Quindi per quanto non condividessi, li ringrazio.

Per questione di Visto, poi, trascorsi i sei mesi a lavorare per questa compagnia, non potei dilungare il contratto.

Così dovetti salutare tutti e trovare una nuova soluzione. Non ne ero nemmeno tanto dispiaciuta.

Per me, era arrivato il tempo di trovare qualcos’altro che mi desse una nuova carica ed una nuova spinta.

Non mi perdetti d’animo, sapevo che prima o poi avrei trovato qualcosa.

Dopo una decina di giorni, mi contattò uno chef con cui ho lavorato per un paio di mesi e mi chiese se avessi avuto piacere di lavorare al suo fianco come secondo chef in cucina.

Ricordo ancora come il cuore iniziò a battermi fortissimo, sia dall’emozione, sia per le paure e dubbi che iniziarono a sorgere in me, sulle mie capacità ed abilità.

Questa, sensazione sembra non abbandonarmi mai! So, di aver le capacità, eppure, non mi sento mai all’altezza.

Mannaggia a me! Mannaggia a tutti coloro che stanno leggendo questo mio articolo e che si rivedono anche solo un pochino.

Pensieri, come IL NON sentirsi mai all’altezza, il pensare di NON esserne in grado, la paura di deludere qualcuno.

Sono tutte emozioni, che penso molti di noi provino nel corso della propria vita, ma È PROPRIO in queste circostanze che dobbiamo stringere i denti e provarci!

Non mollate e non pensate di non essere in grado. Ricordate inoltre una cosa: NON potrete mai sapere di essere o non essere all’altezza, fino a quando non deciderete di buttarvi e di confrontarvi!

Tornando alla proposta ricevuta, nonostante la paura e le mille sensazioni di ansia decisi di accettare e di sperimentarmi in questa nuova sfida.

C’era solo un PROBLEMA

Non sarebbe iniziato prima di cinque mesi, quindi, il problema del lavoro restava.

Alla fine, Nick, il proprietario della più grande “ditta dell’aglio” Australiana e cliente abituale del ristorante per cui avevo lavorato sei mesi (Brewery).

Vedendomi lavorare sempre sodo e duramente al ristorante, e sapendo che ero rimasta senza lavoro mi propose di fare una prova nella sua ditta.

Dicendomi che però non mi avrebbe potuto assicurare nulla, visto che non era lui a gestire la pratica del personale.

Infatti, la manager era Carla, una signora tostissima, la quale prendeva molto molto seriamente il suo lavoro. Una donna di poche parole ma che di certo non si faceva alcun tipo di scrupolo nel dire la sua.

Feci quindi un colloquio e il giorno seguente mi chiamarono per fare la prova.

Non sapevo bene cosa aspettarmi, ma ero pronta e curiosa.

Un lavoro che senz’altro non mi sarei vista a fare per la vita, ma ritenevo potesse essere una New Challange !

Come proseguii questa Esperienza? La prossima settimana ve lo svelerò.

Se ripensassi a me in Italia, non mi sarei nemmeno mai sognata di poter vivere un’esperienza del genere, e per quanto, forse, può sembrare strano per molti di voi.

Sono grata dell’opportunità avuta e delle cose che ho imparato.

Al prossimo ragazzi, con l’Undicesimo Capitolo

Giorgia Marcon

Giorgia in Australia capitolo nono

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here