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La Galleria Borghese una delle bellezze di Roma

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"Paolina Borghese Bonaparte" di Antonio Canova 1804-1806
Continuiamo ad esplorare Roma in questi giorni estivi senza turisti stranieri. La Galleria Borghese è per gli amanti dell’arte uno di quei luoghi dove non saprete dove guardare. La collezione è talmente ricca di opere che in una sola volta è impossibile ammirare tutto con l’attenzione necessaria

La Villa Borghese Pinciana che oggi è chiamata Galleria Borghese si trova all’interno dell’omonimo parco, uno dei maggiori di Roma che si estende su 80 ettari. Il parco era della famiglia Borghese già dal 1580 ma la villa fu progettata e finita di costruire nel 1633 con l’intento di farne la “villa delle delizie”. Definizione che le calza alla perfezione vista la raccolta di opere d’arte unica al mondo. La famiglia senese trasse ispirazione per il progetto da villa Medici e villa Farnesina e anche il giardino che è tutt’ora perfettamente curato è in linea con lo stesso stile.

villa Borghese Pinciana

Abbiamo visitato la vastissima collezione di mattina, all’apertura. Come per gli altri musei è obbligatorio l’acquisto del biglietto con la scelta dell’orario di visita. Le sale sono in ogni caso molto ampie tranne alcune al secondo piano dove c’è la Pinatoteca. L’impatto è stupefacente per noi abituati alle nostre bellezze italiane, immaginate per un turista straniero, dev’essere incredibile, da rimanere a bocca aperta. Tra gli affreschi fino al soffitto, le sculture, i quadri ed i mosaici in terra dell’arte romana, non si sa dove guardare. Nominare tutte le opere d’arte è impossibile, vi consiglio di andarci e più di una volta perché ogni sala è speciale.

Da citare sicuramente i numerosi dipinti di Caravaggio e la scultura raffigurante “Paolina Borghese Bonaparte” di Antonio Canova 1804-1806 al primo piano.

Ma non solo, il “Ratto di Proserpina” di Gian Lorenzo Bernini 1621-1622 e la sua “La Verità” 1646-1652, “Apollo e Dafne” 1622-1625 e il bellissimo “David” 1623-1624 sempre in marmo di Carrara.

Al piano di sopra non possiamo non ricordare la “Deposizione di cristo” 1507 di Raffaello, “Venere che benda Amore” 1563 di Tiziano e la copia da after di Leonardo da Vinci di Leda 1500-1525 il cui originale fu esposto alle Scuderie del Quirinale in occasione della mostra “Ovidio. Amori, miti e altre storie” dello scorso anno.

I quadri alle pareti, le sculture nelle nicchie e al centro delle sale, gli affreschi ed i numerosi piccoli quadri, i caminetti, i tavoli, le sedie ed i marmi riempiono ogni spazio e se guardate fuori dalle finestre il paesaggio dei giardini è magnifico. Fastosità e ricchezza di cultura e di arte.

Scorcio del giardino di Palazzo Borghese