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A Firenze fino al 18 giugno a Palazzo Strozzi “Reaching for the stars” da Cattelan a Lynette Yiadom-Boakye

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L'ingresso di Palazzo Strozzi con l'opera GONOGO di Goshka Macuga©photoElaBialkowska
Ancora pochi giorni per poter ammirare la mostra allestita a Firenze nella splendida cornice di Palazzo Strozzi curata dallo stesso Direttore Generale Arturo Galansino dedicata alle identità culturali della nostra storia contemporanea con artisti del calibro di Maurizio Cattelan, Anish Kapoor, Damien Hirst, David Medalla, Lara Favaretto, Paola Pivi, Barbara Kruger, Pawel Althamer, Thomas Ruff e molti altri

Il Direttore Generale della Fondazione con questa mostra ha voluto celebrare i trent’anni della Collezione Sandretto Re Rebaudengo una delle più famose e prestigiose collezioni di arte contemporanea a livello internazionale. Per completare l’esposizione e arricchire le conoscenze nel mondo dell’arte numerose attività e progetti con gli artisti hanno costellato le giornate dall’inizio della mostra e continueranno fino alla sua chiusura il 18 giugno.

All’ingresso dell’imponente palazzo l’installazione “GONOGO” di Goshka Macuga nel cortile di Palazzo Strozzi creata per incoraggiare gli spettatori a guardare verso il cielo.

Ogni opera d’arte esposta nella sale di Palazzo Strozzi che sia pittura, scultura, installazione, fotografia, video o la performance personalizzata di Tino Sehgal interpretata da Giulia vi trasmetterà qualcosa di unico e personale.

Dal gigantesco orso di piume gialle di Paola Pivi  “Have you seen me before?”, 2008 copia di Baloo del “Libro della giungla”, 1967 di Walt Disney in un connubio tra il magnifico mammifero selvatico e il minuscolo volatile.
Paola Pivi
(Milano, IT, 1971, vive e lavora ad Anchorage in Alaska)
Have you seen me before?, 2008
schiuma poliuretanica, piume, plastica, legno, acciaio; cm 108 x 200 x 100
Courtesy Fondazione Sandretto Re Rebaudengo Photo: Sebastiano Pellion di Persano

Fino all’opera di Barbara Kruger una serigrafia su vinile “Untitles (Not ugly enough)”, 1997 una della serie dei volti di personaggi famosi caratterizzati da frasi che ne risaltano l’inadeguatezza.

Barbara Kruger
(Newark, USA, 1945, vive e lavora tra New York e Los Angeles)
Untitled (Not ugly enough), 1997
serigrafia su vinile; cm 272,5 x 272,5
Courtesy Fondazione Sandretto Re Rebaudengo©ElaBialkowskaOKNOstudio

E ancora l’opera di Maurizio Cattelan simbolo della mostra “La rivoluzione siamo noi”, 2000 in cera, pigmento, abito di feltro, appendiabiti in metallo, resina poliestere; cm 190 x 47 x 52 (Courtesy Fondazione Sandretto Re Rebaudengo).

Lynette Yiadom-Boakye
(Londra, UK, 1977, dove vive e lavora)
Switcher, 2013
olio su tela; cm 150 x 140
Courtesy Fondazione Sandretto Re Rebaudengo©ElaBialkowskaOKNOstudio

Fino ai quadri di Lynette Yiadom-Boakye con i suoi misteriosi personaggi, uomini e donne neri attraverso i quali l’artista si avvicina al tema della Black art in chiave politica, non da attivista, ma solo per sottolineare la mancanza di figure.

“Reaching for the stars” da Cattelan a Lynette Yiadom-Boakye a Palazzo Strozzi di Firenze è un’occasione unica per poter ammirare in un’unica mostra opere diverse, con significati talvolta crudi, forti e impertinenti, per stimolare le coscienze del pubblico sotto punti di vista diversi: emotivi, razionali, politici, affettivi o anche semplicemente per apprezzare gli artisti contemporanei.