Home Cultura/Spettacolo Elliot Ackerman: vivere la guerra e raccontarla

Elliot Ackerman: vivere la guerra e raccontarla

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Ackerman è stato ospite al Festival della Mente 2017 di Sarzana. Ha servito per otto anni nell’esercito statunitense ed ora vive ad Istanbul. Al Festival ha presentato il suo secondo libro “Il buio al crocevia” edito da Longanesi.

Elliot adesso è giornalista freelance e corrispondente di guerra. Nel primo libro (Prima che torni la pioggia, 2016 Longanesi) ha narrato la sua esperienza in Afghanistan e Iraq, mentre in quest’ultimo tocca i temi legati alla guerra in Siria.

Durante il suo intervento al festival si è mostrato sereno, ottimista e sempre sorridente. Questo contrasto tra gli argomenti affrontati nei suoi libri e nella vita, con il suo aspetto che trasmette sicurezza, ha colpito tutti.

La storia, nel suo ultimo libro, racconta dello strazio lasciato dalla guerra attraverso la vita dei due protagonisti.

L’idea iniziale è stata quella di narrarla come se fosse un matrimonio fallito, perché anch’esso è una rivoluzione. Si tratta di due persone che vivono in due mondi diversi e cercano di condividerne uno insieme. Purtroppo a volte funziona e a volte no. Il libro ” Il buio al crocevia” è ambientato al confine tra la Turchia e la Siria perché il senso di bivio rende la storia ancora più intensa, il confine si oltrepassa o no, porta l’individuo a fare una scelta.

Lo abbiamo intervistato dopo il suo speech con al collaborazione impeccabile dell’organizzazione del Festival della Mente.

Elliot come è nata l’idea di scrivere questo libro e qual è il messaggio che vuole portare visto che lei è una persona ottimista?

É difficile portare un solo messaggio con un libro, quello che di solito cerco di fare è mostrare le emozioni e i diversi punti di vista dei protagonisti, degli americani degli stranieri edi raccontare la storia attraverso la guerra e far capire le loro ragioni, il mio libro è in realtà basato sulle domande che ognuno di noi si pone

Qual è il momento in cui è nata l’ispirazione del libro?

Stavo con un amico e mi disse “perché non scrivi su quello che sta accadendo?” da allora, anche se scrivo ogni giorno perché sono un giornalista, ho iniziato a costruire la storia del libro, i protagonisti hanno preso corpo da soli formando ognuno la propria identità sotto le mie mani

Perché le persone decidono di andare in guerra?

Le motivazioni possono essere diverse da persona a persona ma di solito due sono i fattori trainati: un desiderio di redenzione oppure l’autodistruzione, causati entrambi da vissuti personali molto forti. Anche qui ritorna la scelta se andare o no in guerra, si ripropone il tema della scelta e il bivio come sul confine del mio libro.

Eliot Ackerman firma i suoi libri

 

 

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