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Elena Sofia Ricci incanta il pubblico con “La dolce ala della giovinezza” al Teatro Quirino di Roma

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"La dolce ala della giovinezza" al Teatro Quirino Vittorio Gassman
“La dolce ala della giovinezza” uno dei classici di Tennessee Williams, che ebbe un grande successo al cinema con l’interpretazione di Paul Newman nel 1962 diretto da Richard Brooks, è in scena, sfidando il capolavoro, al Teatro Quirino di Roma presentato dalla Fondazione Teatro della Toscana – Best Live e interpretato da Elena Sofia Ricci con al suo fianco il giovane Gabriele Anagni

Una camera d’albergo in mogano, probabilmente una suite, al lato s’intravede un salottino, un letto in primo piano, ed è qui che la star Alexandra Del Lago (Elena Sofia Ricci) si sveglia con un “blocco di memoria”.

Si alza, cammina con la camicia di notte svolazzante, leggera ed eterea come la notte precedente, esplora i resti della sera, una bottiglia di champagne, la cena e un ospite nel letto: il giovane gigolò Chance Wayne (Gabriele Anagni) nudo.

“Non ricordare la sera prima, mi fa sentire in gabbia come se avessi perso qualcuno che amavo” Alexandra sul palco trasmette tutta la sua ansia, dovuta al presunto insuccesso del suo ultimo film. Lei la Diva che è scappata da Hollywood prima di sapere cosa ne pensassero i critici, i giornalisti ed il pubblico, insieme a Wayne lontano fino in Mississippi a St Cloud la città natale del giovane.

Dal risveglio dei due la pièce si rivelerà un altalenarsi tra prevaricazioni e umiliazioni in un misto tra l’ unione di bisogni di entrambi.

Lei lo denigrerà trattandolo prima come un ragazzo, poi come un bambino incapace di realizzare il suo sogno di diventare un attore con un “provino con esito negativo”. Lui le sottolineirà che lei ormai è vecchia, sola, drogata e di aver perso la fama.

Droga che lei usa per “placare la tigre che c’è dentro ciascuno di noi”, annaspando tra le sostanze, l’alcool e il sesso, prende il giovane Wayne a suo piacimento “ho bisogno di distrazione ora, fare l’amore è l’unica cosa che mi rende felice”.

Lui che è tornato a casa solo per riconquistare la fidanzata di quando era giovane e che ha lasciato per la fama e il successo ma si ritroverà solo ai piedi del letto come un Romeo abbandonato.

Il finale inaspettato come dalle note di regia di Pier Luigi Pizzi che ha curato anche le scene e i costumi -Williams, da grande drammaturgo è capace sempre di stupirci, sovvertendo genialmente il destino della nostra eroina.