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Dismorfismo corporeo: quando il corpo diventa un nemico

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L'immagine che si ha di sé @pixabay
Chi soffre di Dismorfismo corporeo appare fortemente preoccupato per uno o più difetti percepiti nel proprio corpo

Le imperfezioni percepite non sono osservabili o appaiono agli occhi degli altri in maniera lieve. La preoccupazione associata ai difetti è eccessiva e diventa spesso un’ossessione.

Per fare diagnosi di disturbo di Dismorfismo corporeo, secodno il DSMV, devono essere presenti i seguenti criteri:

A. preoccupazione per uno o più imperfezioni fisiche che non sono osservabili o appaiono nella realtà in maniera lieve

B. la persona mette in atto comportamenti ripetitivi o azioni mentali in risposta a preoccupazioni legate all’aspetto fisico (guardarsi ripetutamente allo specchio, cercare rassicurazioni esterne, confrontare il proprio aspetto con quello degli altri)

C. la preoccupazione causa disagio e compromissione del funzionamento sociale, lavorativo e affettivo

D. la preoccupazione non è legata a disturbi specifici dell’alimentazione.

Per una maggiore definizione della gravità del disturbo, va valutato il grado di consapevolezza:
  • buono: la persona riconosce che le sue convinzioni potrebbero non essere del tutto vere
  • scarso: la persona pensa che le sue convinzioni siano probabilmente vere
  • assente/delirio: la persona è assolutamente sicura che le sue convinzioni siano vere

L’eccessiva focalizzazione su presunti difetti fisici è un vero e proprio disturbo della percezione e altera il senso di realtà. Pertanto rientra tra i disturbi mentali più gravi, anche se è stato preso in considerazione in ambito clinico soltanto da un paio di decenni.

Le cause, contrariamente a quanto si possa pensare, non possono essere associate direttamente a fattori culturali.

Nonostante sia innegabile che si stia assistendo sempre di più all’esaltazione del corpo perfetto, attraverso l’ostentazione sui social di artisti che sfoggiano i loro corpi curati nel dettaglio, le cause sono ben altre. In particolare si riconosco:

fattori ambientali quali trascuratezza durante l’infanzia

fattori genetici: chi soffre di Dismorfismo corporeo spesso ha almeno un parente di primo grado con Disturbo ossessivo-compulsivo (DOC)

L’età media di insorgenza del disturbo è tra i 12 e i 18 anni e, se non trattato, può aggravarsi sempre di più portando anche al suicidio.

Può insorgere anche in età adulta e in maniera improvvisa ma sembra vi siano maggiori possibilità di remissione dei sintomi negli adulti che negli adolescenti.

La psicoterapia con il supporto di eventuale farmacoterapia rappresentano un valido strumento di aiuto e ci sono possibilità di miglioramento, se preso per tempo. Diversamente, banalizzare il disturbo o confonderlo con altri malesseri (ansia, depressione, complessi temporanei), lo renderà cronico.

Percepire il proprio corpo come un nemico, come la causa della propria inadeguatezza e arrivare ad odiarne anche soltanto una parte specifica, è una sofferenza profonda e incomprensibile a chi osserva dall’esterno.

Oltre al dolore per il difetto percepito, la persona si sente sola, presa in giro, non compresa. Per tale motivo diventa di vitale importanza intervenire nell’immediato, sopratutto se si riscontrano modalità di controllo eccessivo dei propri difetti in età preadolescenziale.

“Se l’imperfetto viene definito come un male, allora ogni cosa diviene un male, perché ogni cosa è imperfetta”
(Abraham Maslow)

Simona Bianchini

Psicoterapeuta

“La lista dei desideri, un metodo per ritrovare se stessi”.