Home Musica Daniele Gatti tra Brahms, Bruckner e il destino in musica

Daniele Gatti tra Brahms, Bruckner e il destino in musica

0
Roma, Auditorium Parco della Musica 09 05 2024 Orchestra e Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia direttore Daniele Gatti soprano Sara Blanch contralto Eleonora Filipponi tenore Bernard Richter basso Jordan Shanahan Beethoven Sinfonia n. 8 Sinfonia n. 9 “Corale” © Accademia Nazionale di Santa Cecilia / foto Musacchio, Pasqualini, Fucilla /MUSA
Daniele Gatti torna sul podio dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia con un programma denso di significati e attraversato da un filo conduttore preciso: la riflessione sul destino e sulla finitezza dell’esistenza. Un doppio appuntamento romano, il primo in programma il 15 maggio, con repliche il 16 ore 20.30 e il 17 maggio ore 18, che anticipa il ritorno del maestro milanese a fine mese con un altro ciclo dedicato a Wagner e Strauss

Il concerto del 16 maggio sarà trasmesso in diretta su Rai Radio3.

Nella prima parte del programma, Gatti dirige due pagine corali intense e poco frequentate di Johannes Brahms: il Gesang der Parzen (Canto delle Parche) op. 89 e la Schicksalslied (Canto del destino) op. 54. Due lavori che mostrano il lato più filosofico e introspettivo del compositore tedesco, impegnato a dare voce e corpo orchestrale a riflessioni profonde sull’esistenza umana.

Ed è proprio un inizio meditativo quello diretto da Daniele Gatti con la scelta di apertura del concerto odierno. Entra l’Orchestra, il Coro e il Maestro. Tredici minuti di riflessione pura quella del Canto delle Parche, scritto nel 1882 e ispirato alla Ifigenia in Tauride di Goethe.

Un attacco perfetto per far calare da subito il pubblico in una concentrazione quasi “obbligata” attraverso la musica e il destino che lo accompagnano alla seconda composizione la più celebre Schicksalslied, composta nel 1871 su testo di Friedrich Hölderlin. Qui Brahms mette in musica la poesia con un lirismo struggente: i versi iniziali, evocano un’esistenza celeste e senza dolore, vengono avvolti da un’orchestrazione eterea e luminosa; ma è il ritorno alla realtà terrena, fragile e sofferente, a colpire con forza, sostenuto dal ritmo cadenzato che richiama il passo del destino. Il suono avvolgente del Coro (diretto da Andrea Secchi) e dell’Orchestra accompagna l’ascoltatore in un’intensa immersione emotiva, quasi sospesa nel tempo.

Ed è a una poesia che Brahms si ispirò mettendo in musica le parole che portano verso la finitezza della vita. La morte è musicata in modo dolce come soffi di “dolci Eliseo” nelle prime rime per poi abbracciare i “poveri uomini” nel seguito e trasportarlo ancora una volta verso il destino e l’ignoto scandito dai battito dei timpani di Antonio Catone.

La seconda parte del concerto è dedicata a uno dei monumenti sinfonici del tardo Ottocento: la Sinfonia n. 9 in re minore di Anton Bruckner. Ultima fatica del compositore austriaco, lasciata incompiuta per la morte sopraggiunta nel 1896, la Nona è un testamento spirituale dedicato “al buon Dio”. Daniele Gatti sceglie di eseguirne i tre movimenti completi, rispettando l’integrità dell’autografo bruckneriano.

Sembra una danza, una rappresentazione della vita, a tratti dolci e accattivanti accostati a toni duri e bruschi caratterizzati dall’ instabilità tonale. Si succedono solo i primi tre tempi: Feierlich (Solenne. Misterioso), Scherzo: Bewegt, Lebhaft (Mosso, Vivace) Trio: Schnell (Trio: Presto) Adagio. Sehr Iangsam, feierlich (Molto lento, solenne). E sono questi continui contrasti ad accendere tutti i sensi attraverso la genialità di Anton Bruckner i cui tratti ispirativi wagneriani prendono corposità.

La passione è così travolgente che il primo violino Andrea Obiso si solleva durante l’esecuzione, nel pieno di un passaggio, quasi sospinto dall’energia trascinante della musica. 
Roma, Auditorium Parco della Musica 13 05 2025
Orchestra e Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
In prova
direttore Daniele Gatti
maestro del coro Andrea Secchi
Brahms Canto delle Parche
Brahms Canto del Destino
Bruckner Sinfonia n. 9
©Accademia Nazionale di Santa Cecilia / Musacchio, Pasqualini/MUSA

L’interpretazione di Gatti è lucida, tesa, sorvegliata. L’Orchestra risponde con compattezza e intensità, in un crescendo emotivo che trova momenti di grande coinvolgimento: la platea, visibilmente commossa, si abbandona all’ascolto. I tre gruppi tematici che attraversano i movimenti della sinfonia si intrecciano in un’architettura sonora di rara potenza, che Gatti scolpisce con gesto misurato ma profondamente espressivo.

Roma, Auditorium Parco della Musica 13 05 2025
Orchestra e Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
In prova
direttore Daniele Gatti
maestro del coro Andrea Secchi
Brahms Canto delle Parche
Brahms Canto del Destino
Bruckner Sinfonia n. 9
©Accademia Nazionale di Santa Cecilia / Musacchio, Pasqualini/MUSA

Daniele Gatti tornerà a fine mese (29, 30, 31 maggio) con un nuovo appuntamento sinfonico dedicato a Wagner e Strauss: un ulteriore passo in un percorso musicale che continua a stupire per profondità e coerenza.
Roma, Auditorium Parco della Musica 13 05 2025
Orchestra e Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
In prova
direttore Daniele Gatti
maestro del coro Andrea Secchi
Brahms Canto delle Parche
Brahms Canto del Destino
Bruckner Sinfonia n. 9
©Accademia Nazionale di Santa Cecilia / Musacchio, Pasqualini/MUSA