Home Arte Dal cuore alle mani. Dolce&Gabbana il sogno italiano che veste l’anima

Dal cuore alle mani. Dolce&Gabbana il sogno italiano che veste l’anima

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Dal Cuore alle Mani: Dolce&Gabbana al Palazzo Esposizioni @markblower
Varcare la soglia di “Dal cuore alle mani. Dolce&Gabbana” è come entrare in un sogno tessuto di fili preziosi, dove la moda si fa poesia e ogni abito racconta una storia d’amore con l’Italia, con la sua arte, la sua luce e il suo spirito senza tempo. La mostra, ospitata al Palazzo Esposizioni dopo le tappe di Milano e Parigi, sarà visitabile fino al 13 agosto 2025. Curata da Florence Müller, è promossa da Roma Capitale e Palaexpo

Il viaggio comincia nel cuore pulsante del “fatto a mano”, dove le mani sapienti degli artigiani italiani intessono storie di luce e colore, trasformando la tradizione in un linguaggio eterno. Si entra nella sala circolare e si rimane abbagliati dai colori, in contrasto con il bianco del palazzo: al centro, su una pedana a più livelli, gli abiti; intorno, dipinti disposti in quadreria seicentesca. Ricami che danzano come riflessi di maioliche di Capri, intrecci di trame che narrano l’anima antica delle ceramiche bianche di Grottaglie, piume leggere che sussurrano la dolcezza di un’estate mediterranea a Portofino. Qui, ogni punto è un verso, ogni tessuto un canto di bellezza.

Poi, in una seconda sala, la magia trasparente del vetro di Murano si fa scintilla: un gioco di luci e riflessi che abbraccia abiti tempestati di cristalli, specchi dei maestri Barbini e lampadari Barovier & Toso, sospesi in un incanto di splendore. Venezia rivive, fragile e maestosa, nel bagliore di un cristallo che cattura l’anima e la trasforma in luce infinita, con la collezione di Alta Moda presentata davanti a Palazzo Ducale nel 2021.

L’anima siciliana prende voce con la forza nostalgica e regale de Il Gattopardo, il film di Luchino Visconti, tra i più amati da Domenico Dolce e Stefano Gabbana, dove la memoria di un’epoca che sfuma nell’oblio si veste di drappi sontuosi e balli di specchi. Su questi ultimi vengono proiettate immagini del film con Claudia Cardinale e Burt Lancaster, accompagnate dalle musiche di Nino Rota.

Le tradizioni della Sicilia risplendono e proseguono nella sala successiva, in netto contrasto con la precedente: un omaggio vibrante di colori, con il carretto siciliano, le pareti e il pavimento tappezzati di ceramiche, dipinti e pennacchi di piume che raccontano leggende antiche, mentre il cuore della terra pulsa forte nelle trame e nei ricami.

Nel silenzio candido del Barocco bianco, la purezza si fa forma e luce: pizzi delicati e trasparenze eteree diventano poesia che si posa sul corpo, un sussurro di eleganza e semplicità che incanta senza bisogno di parole. Gli abiti scultorei ispirati a Giacomo Serpotta rimandano direttamente al pubblico, grazie a un percorso espositivo sapientemente curato.

Il Bianco Barocco @michaeladair
L’arte sartoriale italiana, con la sua precisione millenaria, è un’ode alla bellezza scolpita nel dettaglio: una danza di mani esperte che modellano tessuti come fossero sculture viventi. Durante l’anteprima, erano presenti alcune sarte, lavoratrici silenziose e creatrici di opere d’arte ricche di dettagli. Si entra nell’officina Dolce & Gabbana, affascinati dalla loro arte creativa: è qui che, dal bozzetto al modello, prendono forma i capi di Alta Moda.
L’arte sartoriale italiana @markblower

Esposti anche due piccoli ricordi appartenenti alla famiglia Domenico Dolce dalla città natale Polizzi Generosa in provincia di Palermo: un quadro e una piccola sedia che li accompagnano in ogni mostra.

Curiosando nella storia degli stilisti, si può assistere alla proiezione di un breve docufilm dedicato alla loro arte e alle creazioni ispirate alla Sicilia, accompagnato da manichini-spettatori in penombra.

La Milano Rinascimento Collection l’inno all’arte e la cultura italiana bellissima la cappa con la riproduzione di un Caravaggio.

La sala dedicata al Rinascimento nell’esposizione di Dolce & Gabbana
E poi l’Opera, con il suo teatro di passioni e drammi, prende vita in abiti che sembrano melodie visive, vibranti di colori ed emozioni. La grande architettura italiana si fa abito, struttura e spazio: un gioco armonico di forme e volumi che sfidano la gravità e trasformano il corpo in monumento.

Le divinità e i sogni si intrecciano in una sala incantata, dove il mito prende vita in creazioni che evocano mondi fantastici, lontani eppure vicini, come un respiro di mistero e luce. L’arte sartoriale si svela nella sua essenza più pura: un incontro perfetto tra passato e presente, dove la tradizione si fonde con l’innovazione in un eterno abbraccio. Tutto esposto nella ricostruzione del Tempio della Concordia di Agrigento.

Il cinema, musa immortale, ispira una narrazione visiva che si veste di magia e leggenda, tra abiti che raccontano storie più grandi delle parole, icone di uno stile che attraversa il tempo. Viene proiettato Devotion, il film che il Premio Oscar Giuseppe Tornatore ha dedicato agli stilisti.

La sala dedicata alla Sardegna @dslstudio

Infine, la Sardegna, con le sue tradizioni millenarie e la sua architettura primordiale, chiude questo viaggio di luce e colore. I ricami ancestrali, i simboli della terra e le forme di pietra si trasformano in tessuti che parlano di un tempo lontano, custodito gelosamente dal vento e dal mare.

“Dal cuore alle mani. Dolce & Gabbana” al Palazzo Esposizioni è molto più di una mostra: è un inno alla bellezza, un dialogo tra passato e presente, un racconto d’amore che Domenico Dolce e Stefano Gabbana scrivono con il filo, la stoffa, la luce e l’arte.
Un invito a lasciarsi trasportare in un universo dove la moda diventa sogno, memoria e magia: un viaggio nell’anima più autentica dell’Italia.

La mostra, promossa dall’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale e dall’Azienda Speciale Palaexpo, con il patrocinio di Roma Capitale, è prodotta e organizzata da Azienda Speciale Palaexpo con IMG, curata da Florence Müller con le scenografie di Agence Galuchat. Raccoglie oltre duecento creazioni uniche di Dolce & Gabbana, simbolo dello stile italiano dell’Alta Moda.

“Elogio della diversità. Viaggio negli ecosistemi italiani” al Palazzo Esposizioni