Home Musica Il concerto per pianoforte e orchestra di Čajkovskij diretto da Susanna Mälkki

Il concerto per pianoforte e orchestra di Čajkovskij diretto da Susanna Mälkki

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Susanna Mälkki e l'Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Sono state tre le date all’insegna del nuovo su un filone classico con un giovane eccezionale pianista: Alexander Malofeev diretto dall’amatissima Susanna Mälkki insieme all’Orchestra di Santa cecilia dal 30 gennaio a sabato 1 febbraio 2020

Innovazione che è cominciata con “Flounce” il primo brano in programma e prima esecuzione italiana della compositrice finlandese Lotta Wennäkoski.

Autrice contemporanea compose il brano perché le fu commissionato dalla BBC per i Promenade Concerts (Proms)  detti anche “L’ultima notte” perché si svolge il secondo sabato di settembre. Infatti fu eseguito la prima volta il 9 settembre 2017.

Il pubblico della Sala Santa Cecilia all’Auditorium Parco della Musica è rimasto perplesso, non abituato a troppe innovazioni. Ben accolto pur nella sua “caoticità” moderna. Ottima la scelta di eseguirlo per primo per rassicurare in seguito lo spettatore verso una strada più conosciuta.

Strada che tuttavia presenta anch’essa due novità.

Alexander Malofeev, Andrea Obiso e Susanna Mälkki

La prima riguarda l’Orchestra di Santa Cecilia con l’ingresso del nuovo primo violino Andrea Obiso venticinquenne siciliano che debutta proprio con questo concerto. Si affiancherà nella celebre Orchestra a Carlo Maria Parazzoli.  La seconda è al pianoforte con un altro giovanissimo, il russo Alexander Malofeev appena diciottenne, biondo eferico, vestito di nero in contrasto con il gigantesco pianoforte.

Il suo carisma si percepisce subito nell’esecuzione del Concerto n.1 in si bemolle minore per pianoforte e orchestra op.23 di Čajkovskij.

Anche se il pianista era spesso rivolto con lo sguardo verso la direttrice d’orchestra come a cercarne un sottile consenso.

Il meglio esplode nei due bis. Qui Malofeev esegue per sé stesso, concentratissimo con una forza e intensità unici, uno Studio di un Sergej Sergeevič Prokof’ev giovanissimo e Ottobre un brano de Le Stagioni op.37 di Čajkovskij.

Il secondo tempo è dedicato al Concerto per orchestra, BB 23 (SZ 116) di Béla Bartók.

Per un odio verso il nazismo decide di auto-esiliarsi in America non volendo più avere a che fare con l’Europa e intraprenderà una traversata transatlantica con numerosi disagi compreso quello di perdere il bagaglio. Al suo fianco la giovane seconda moglie. Il periodo in America non sarà tra i migliori della sua vita, è lì che morirà. Ma prima compose il concerto per orchestra eseguito nelle tre serate all’Auditorium Parco della Musica di Roma. In questo brano un gruppo di strumenti risponde a tutti, sono quattro movimenti, il secondo è  una sorta di gioco delle coppie tra  flauti, clarinetti e trombe con la sordina un corteggiamento continuo. Poi si percepisce l’angoscia nell’adagio e si ritrova energia nell’ultimo movimento anticipato prima da un intermezzo interrotto.

L’introduzione al concerto del Presidente Michele dall’Ongaro è sempre molto apprezzata dal pubblico, la sua capacità di rendere semplice e fluida la storia della musica attraverso le sue parole coinvolge sempre la platea arricchendo il concerto.

Il prossimo appuntamento con l’Accademia nazionale di Santa Cecilia a causa del blocco del traffico aereo attualmente in vigore, il concerto diretto dal Maestro Tan Dun (Buddha Passion – 6/7/8 febbraio) è rinviato a data da destinarsi e sarà sostituito dal seguente programma:

6, 7 e 8 febbraio 2020

Orchestra e Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia

Alexander Sladkovsky, direttore

Čajkovskij, Sinfonia n. 1 “Sogni d’inverno”

Čajkovskij, Eugenio Onegin: Entr’acte e Valzer

Rimskij-Korsakov, Capriccio spagnolo

Čajkovskij, Ouverture 1812

Photo: Musacchio, Ianniello & Pasqualini