Home Arte Con-vivere Carrara Festival dall’8 all’11 settembre 2022

Con-vivere Carrara Festival dall’8 all’11 settembre 2022

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Con-vivere Carrara Festival
Passato, presente, futuro si legano e si intrecciano nelle mostre proposte dal con-vivere Carrara Festival: attraverso “tracce” restituite dal tempo oppure rintracciate nel presente, le mostre consentiranno un’immersione sensoriale nel tema di questa edizione

Tracce del passato vengono rilette per riportare a galla storie perdute e come attivatori di narrazioni sopite dal tempo. Nella Biblioteca dell’Accademia di Belle di Arti, la mostra Tracce urbane. Segni dell’edilizia popolare a Massa Carrara (evento realizzato in collaborazione con ERP Edilizia Residenziale Pubblica) restituisce il ruolo di un’istituzione pubblica che negli anni, assumendo poi varie denominazioni, ha garantito e soddisfatto un’esigenza sociale di primaria importanza per le fasce più deboli: la casa.

La mostra ripercorre le tappe a fondamentali dell’Ente, attingendo al suo archivio storico: progetti, foto e documenti di edifici e costruzioni che hanno lasciato un segno indelebile nel tessuto urbanistico del territorio.

Sempre nella Biblioteca Accademia di Belle Arti altre tracce che sembravano perdute rivivono in Storie di Filanda, ritratti fotografici a 40 anni dalla chiusura dello Jutificio di Aulla. L’esposizione, a cura di Associazione Fili di Juta, deriva da un workshop fotografico realizzato nel 2019, mai esposto prima.

I fotografi partecipanti hanno scattato con un’unica macchina fotografica utilizzando come “modelli” ex lavoratori o discendenti della fabbrica, nota come Montecatini, che per un secolo fu attiva in Lunigiana.

È un ritratto fotografico, ma è soprattutto un ritratto sociale, quello che i trittici in mostra ci riconsegnano.

Ogni “modello” ha portato in studio un oggetto che lo lega in qualche modo alla fabbrica e che è diventato attivatore di storie. La tuta da meccanico, la spoletta, la polaroid degli anni Settanta… Nel benevolo inganno costituito dalla richiesta di scattare una foto, è la storia del Novecento a essere immortalata. Storia industriale e storia tutta umana. In Piazza Gramsci l’installazione Ispirate Artiste ritraggono artiste (a cura di Colletivo Disturbate) ha visto coinvolte trentadue artiste contemporanee che hanno ritratto trentadue artiste storiche. Le artiste ritratte sono state maestre che le hanno ispirate, protagoniste, pioniere che hanno lasciato una traccia viva dentro di loro e che le hanno guidate come un faro. Le “apri-pista” nella storia dell’arte: Marina Abramovic, Frida Kahlo, Tamara De Lempicka, Niki De Saint Phalle, Louise Bourgeois e tante altre.

Lo sguardo dell’arte contemporanea sul tema del festival è affidato alla mostra T.O.T. Themes of Traces, a cura di Andrea Zanetti, promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara.

Dall’8 settembre (ma proseguirà fino al 16 ottobre), la mostra, attraverso linguaggi differenti, presenta cinque artisti contemporanei – Emiliano Bagnato, Raffaele Morabito, Federica Mutti, Eleonora Roaro e Vincenzo Zancana – e una sezione curata da studenti selezionati dall’Accademia di Belle Arti di Carrara.

Gli artisti coinvolti riflettono sul tema della traccia, di cui mettono in luce la loro personale interpretazione per condividerla con le suggestioni del pubblico: traccia di memoria, di suono, di luce, di parola, di mutazione. Le corde della memoria toccano, in un salto temporale, pagine nere della nostra Storia – tutt’ora presenti come traccia nel paesaggio – ma ce le riconsegnano con lucido distacco, in una farsa contemporanea che sfiora la tragedia. Le tracce sonore si materializzano nell’incontro tra opera e visitatore per consegnarci la responsabilità di un nostro gesto ma anche l’unicità del nostro essere, con la forza naturale delle differenze individuali che vanno a creare l’insieme visivo e percettivo dell’opera stessa.

Tracce di luce, nell’esaltazione plastica dell’imperfezione come simbolo svelato della vera essenza delle cose.

L’imperfezione che si comprende nel suo essere fuori dal contesto che la definisce, per diventare forma a sé stante e oggetto perfetto dell’imperfezione visiva. E le parole, tracce evidenti di segni ed impronte, che fluttuano nel mare dei significati per appropriarsi di ogni singola interpretazione e sfidarci alla comprensione individuale, soggettiva. Tracce immateriali di pensieri, ricordi ed esperienze.

 info@con-vivere.it