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La lotta al bullismo e cyberbullismo con “Il ragazzo dai pantaloni rosa”

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Vincent Calogero
È stato un successo al Cinema Teatro Don Bosco di Roma lo scorso dove sono accorsi  circa mille giovani per la prima tappa romana di “Il ragazzo dai pantaloni rosa”

Al progetto hanno partecipato gli studenti di 17 scuole romane, medie e superiori, hanno assistito con grande interesse all’opera multimediale, parte integrante del progetto didattico contro il bullismo e il cyberbullismorealizzato da Bewow Edu.

L’idea innovativa di Marco Carlucci è del regista sul tema delicato del bullying è affrontato con un approccio narrativo moderno e totalmente in spagnolo, attraverso l’utilizzo di totem led, videomapping, app interattive, flashmob, installazioni multimediali e divertenti sondaggi in tempo reale.

A coinvolgere gli studenti in un’ora e mezza di spettacolo è il Prof. Jago, l’attore italo argentino Vincent Calogero, che interagisce con loro mentre sugli schermi scorrono sei storie ispirate a fatti realmente accaduti.

Si racconta di Andrea il ragazzo dai pantaloni rosa, di Costanza e il suo sogno da youtuber, di Nicole la principessa delle parole, di Ettore il tipo alla moda, di Toby il ballerino con le ‘ciambelle’ e del fischietto rosa di Simona. Questo nuovo progetto multimediale è già un successo grazie alla partecipazione di migliaia di studenti in tutta Italia, abbiamo intervistato il regista e ideatore dello spettacolo Marco Carlucci.

Come le è nata l’idea di mettere in scena una pièce con un impatto emotivo così importante?

Io provengo dal mondo audiovisivo e delle produzioni indipendenti, dopo tanti anni avevamo l’esigenza di fare un progetto artistico  innovativo che potesse unire  intrattenimento mulimediale e didattica. Abbiamo quindi creato Bewow Edu  il segmento educational della nostra agenzia di comunicazione con il suo primo progetto multimediale che include  come evento centrale del percorso una rappresentazione multimediale in lingua spagnola che affronta la  tematica bullismo e cyber bullismo, quindi didattica e socialità al servizio della scuola. Abbiamo scelto la tecnologia perché per i giovani è il loro linguaggio principale utilizzando pannelli a Led e raccontando sei storie di bullismo come se fossero clip musicali”

Le storie sono ispirate a fatti realmente accaduti?

“Lo spunto viene da storie vere adattate ad una esigenza didattica cercando di smussare la parte drammatica, non omettendola ma adattandola all’esigenza didattica. Vincent Calogero, l’attore protagonista, racconta ai suoi ragazzi le storie nel suo diario di bordo come se fosse un interlocutore esterno”

Perché il titolo dello spettacolo è “Il ragazzo dai pantaloni rosa”?

“I pantaloni rosa perché è la storia di un ragazzo bullizzato solo perché eccentrico. La derisione lo porterà al suicidio. A noi interessava mettere in evidenza quanto potesse essere deleterio il perpetuare in azioni che possono portare una reazione a catena partendo da un banale commento. La vera innovazione all’interno dello spettacolo è l’utilizzo una App interna alla fine per fare un sondaggio, dove i ragazzi, privi di ogni condizionamento, danno indicazioni interessanti”

Come ha conosciuto il Prof. Jago l’attore argentino Vincent Calogero?

“Con un casting, il personaggio era nato per essere un ponte tra il professore classico e lo studente. Attraverso un approccio giovanile anche intermezzi musicali e le interazioni parliamo con i ragazzi. Il prof. Jago non è solo un attore ma anche un tutor e quasi un influencer”

Quando tornerà a Roma e dove andrà in tournée

“Torneremo ancora a Roma il 18 febbraio al Teatro Orione ed il 5 marzo ancora in replica al Teatro Don Bosco”