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Una contaminazione di culture diverse con Ara Malikian in Cavea dell’Auditorium Parco della Musica

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Ara Malikian -Imarts ventidieci
Ieri 2 agosto Ara Malikian ha inondato con le note del suo violino la Cavea dell’Auditorium Parco della Musica a Roma con un concerto strepitoso. Insieme ai musicisti cubani Ivan Melon Lewis al piano, Ivan Ruiz Machado al basso, Georvis Pico Milan alla batteria e Dayan Abad alla chitarra ha presentato “Ara” il suo nuovo disco ispirato a suo figlio Kairo

Neanche il caldo afoso ha fermato la performance di Ara Malikian sul palco romano, Ara non si è risparmiato un minuto, ha parlato, raccontato di sé, suonato e ballato con i suoi pantaloni rosa shocking lamé. I capelli lunghi e ribelli, i tatuaggi originali che scendevano come graffi sulle spalle e il suono del violino in un dolce contrasto malinconico. Ed è stato subito amato dal pubblico, euforico, che lo conosceva bene e anche da chi sorpreso si è lasciato avvolgere dalla sua passione. Atterrato direttamente da Madrid, Ara ha raccontato le suo origini libanesi e, come la musica lo abbia salvato. Salvato a quindici anni dalla strada, dalla solitudine e dal dolore. Salvato dalla paura quando da bambino il violino era il suo unico amico sotto le bombe di Beirut.

Oggi Ara è un uomo, un padre e un compagno, la sua musica rock ha la potenza del dolore e la forza di chi ha vissuto troppo e troppo giovane.

nella sua musica troviamo la passione per il violino tramandatagli dal padre. La guerra e la spensieratezza di una nuova fanciullezza attraverso gli occhi di suo figlio di cui parla molto, ispiratore della sua musica.

Ara suona Bach, Mozart e Led Zeppelin con la stessa spensieratezza geniale che può permettersi solo chi ha studiato molto. A soli 15 anni vince la borsa di studio alla Hochschule für Musik und Theater di Hannover. In seguito, sempre da solo, studia alla Guildhall School of Music & Drama di Londra. Il viaggio vinto a Cuba è stata la svolta e l’occasione di conoscere i membri della sua band. Tra i suoi professori ci sono Franco Gulli, Ruggiero Ricci, Ivry Gitlis, Herman Krebbers o alcuni membri del Quartetto Alban Berg.

“Credo che il mondo appartenga a tutti e, forse, è un sogno ma le persone spero che un giorno possano viaggiare quando vogliono e dove vogliono” sussurra alla platea e alla galleria Ara con il carisma tipico di chi vuole cambiare le cose.

Lui lo fa in tournée in tutto il mondo, porta il suono, la passione e le sue parole.

Diverte con le sue storie, raccontando di sé e, noi, intorno al calore dimenticato come in una grande festa non possiamo che applaudire, sognare felici che ci sia un artista come Ara Malikian.

E, anche se aveva annunciato un concerto di 28 ore (sarebbero sempre state poche) in due velocissime si è concluso il concerto romano. Le prossime date italiane saranno il 3 agosto a Gardone Riviera e il 4 agosto a Torre del lago organizzati da Imarts- Ventidieci.