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Anthony Cordoba un ballerino colombiano a Roma

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Anthony Cordoba
Anthony è un ballerino colombiano, nato a Cartagena. Quando è arrivato in Italia precisamente a Roma circa un decennio fa, ha portato nella Capitale la Salsa, il Reggaeton, la Zumba e tutti i balli latini oltre alla sua esoticità

Nella sua città natale Anthony lavorava come animatore nelle discoteche locali ed è proprio grazie alla conoscenza di un gruppo di italiani che gli venne l’idea di partire appena diciottenne e tentare “fortuna” in Italia.

Ma non basta la bravura e la bellezza, per emergere ci vuol la testa, la professionalità e la serietà. Anthony ha queste qualità e in più legge molti libri oltre ad essere appassionato di cinema e serie tv.

 

Anthony Cordoba

Lo abbiamo incontrato dopo una delle sue serate e lo abbiamo intervistato per capire da dove gli viene tutta questa energia.

Anthony adesso sono tanti anni che vivi in Italia, non sei più solo un animatore ma sei diventato anche istruttore, com’è stato il tuo percorso?

Quando sono arrivato in Italia le discoteche di musica latino-americana erano poche, ancora quei tipo di ballo non era conosciuto, per integrarmi ho dovuto lottare ma, dopo dieci anni e dopo tutte le serate fatte ho iniziato ad avere degli ottimi risultati. Ho preso anche dei diplomi da istruttore, anche se il diploma vero ce l’ho nel sangue.

È vero che in Colombia, il tuo paese, si balla fin da bambini?

Non è vero che da noi tutti ballino, il turista europeo viene indirizzato verso queste danze che nascono dal nostro folclore e pensa che sia così in tutta la Colombia. Sicuramente è vero che un ragazzo che nasce in quelle zone e non ha la possibilità di comprarsi una PlayStation® si dedica molto di più al ballo. Sapendo che potrebbe non avere il pranzo di conseguenza si concentra molto di più sulla danza. Sono nato in un paese molto grande, la Colombia, dove ci sono dei posti dove c’è molto povertà, è un paese con i suoi pro ed i suoi contro. Negli anni ’90 il mio paese è stato abbattuto dalla droga. Mio padre per fortuna ha sempre lavorato, però ho visto gente soffrire la fame e nella periodo della guerriglia nel ’93 non arrivava da mangiare. Io vengo da Cartagena una città turistica, sul mare, ed è vero che lì si pensa molto a ballare.

Quali sono stati i tuoi esempi e i tuoi idoli nel ballo?

Ho imparato molto da Michael Jackson anche, se non l’ho ma conosciuto, mi ha insegnato a sentire la natura dentro, lui quando ballava ballava sul serio, aveva un ritmo incredibile 

Quali progetti hai per il tuo futuro?

Prossimamente porterò, a fine settembre, il Reggaeton a teatro. Questo per me è un progetto molto importante, voglio che sia ben chiaro alle nuove generazioni ed ai giovani che le danze latino-americane non sono solo corpi nudi, ma anche e soprattutto delle discipline con una grande professionalità dove serve un duro lavoro.

Quanta soddisfazione ti dà fare l’istruttore di Zumba e di altre discipline coreografiche?

Lavoro molto con lo stato d’animo delle persone, quando entro in una sala sento il nervosismo, percepisco se c’è tensione e mi adeguo a quello che sento. È in quel momento che decido di fare una coreografia oppure un’altra. Cerco di mettere la musica per accontentare tutti, dai più giovani alle signore di una certa età, perché voglio che tutti si divertano. Improvviso sempre e quando faccio le serate non mi esibisco solo per farlo, così come non insegno solo per lavorare, ogni volta voglio donare qualcosa di unico.

Se dovessi fare un bilancio sei contento della tua scelta di venire in Italia?

Quando sono arrivato in Italia è stato come se avessi un missione, in questo periodo ho visto un cambiamento, le persone hanno cominciato a ballare la salsa. Attraverso questo tipo di ballo c’è la possibilità di avere un contatto con una donna o con un uomo, chi è in sovrappeso o timido spesso ha trovato l’amore ballando. La salsa porta ad un contatto fisico che permette di avvicinarsi e attraverso un profumo, un odore, il tatto e il contatto può crearsi complicità. Sono arrivato in Italia quando stava arrivando quest’aria nuova. Quando chiudo gli occhi la sera e mi ricordo che una persona mi ha fatto un complimento per una lezione, sono contento. Mentre i soldi, anche se sono importanti, non lasciano una traccia di me, non sono tutto. Le cose vanno fatte con amore.

Anthony Cordoba