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Al Festival di Venezia Sebastiano Riso con “Una famiglia”

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Foto: Festival di Venezia 2017

Al Festival di Venezia, dopo “The Leisure Seeker” di Paolo Virzì, oggi è il giorno del secondo film italiano in gara: Sebastiano Riso. Il regista presenta la sua ultima creazione “Una famiglia”

Questa mattina è stato presentato il secondo dei quattro film italiani. “Una famiglia” di Sebastiano Riso. Nel cast Micaela Ramazzotti, Patrick Bruel, Fortunato Cerlino, Ennio Fantastichini e Matilda De Angelis. “Una famiglia” racconta il diritto alla famiglia, e la possibilità di riscattarsi attraverso i figli. Parla di una coppia, Maria e Vincenzo, legati da un amore morbose.

Sinossi ufficiale:

Vincent è nato vicino a Parigi, ma ha tagliato ogni legame con le sue radici. Maria, più giovane di quindici anni, è cresciuta a Ostia, ma non vede più la sua famiglia. Insieme formano una coppia che non sembra aver bisogno di nessuno e conducono un’esistenza appartata nella Roma indolente e distratta dei giorni nostri. In più, Vincent e Maria sono bravi a mimetizzarsi. Quando tornano a casa, fanno l’amore con la passione degli inizi, in un appartamento di periferia che lei ha arredato con cura. A uno sguardo più attento, quella quotidianità dall’apparenza così normale lascia trapelare un terribile progetto di vita, portato avanti da lui con lucida determinazione e da lei accettato in virtù di un amore senza condizioni. Un progetto che prevede di aiutare coppie che non possono avere figli. Maria decide che è giunto il momento di formare una sua famiglia. La scelta si porta dietro una conseguenza inevitabile: la ribellione a Vincent, l’uomo della sua vita.

Conferenza Stampa:

Il regista e scrittore italiano Sebastiano Riso, risponde alle domande dei giornalisti.

La pellicola nasce dalla ricerca di un fatto reale. E’ la storia di una coppia, Maria, rappresentata da Micaela Ramazzotti e Vincenzo, interpretato da Patrick Bruel, legata da una serie di dipendenze e di morbosità. I due saranno costretti a separarsi a causa di una determinata cosa. Maria, scoprirà cosa vuol dire essere veramente liberi.

“Il film nasce da tutta una serie di bisogni e necessità. Durante la fase di ricerca e di studio, abbiamo avuto la fortuna di essere sostenuti dalla produzione. Siamo riusciti ad avere il materiale, intercettazioni telefoniche che ci sono state fornite dal procuratore Capasso. Le intercettazioni telefoniche sono state una fonte molto importante per poterci documentare su come avviene in Italia questo tipo di mercato nero di traffico di bambini. Ma questa è stata solo una fase, perché se avessimo dovuto attenerci fedelmente a questo materiale, i personaggi sarebbero risultati molto freddi. A noi, invece, interessava concentrarci moltissimo su Vincent e Maria. Il desiderio era quello di raccontare una coppia, una coppia legata da tutta una serie di dipendenze, ma nel corso del film, avviene una determinata cosa che li separerà”, spiega Riso.

“Il lavoro che abbiamo fatto per questo film, è stato un lavoro molto complesso. Quello che per me è importante dire è che il film non parla di madri surrogate e di utero in affitto. Il film non parla di adozioni illegali. Il tema sono Maria e Vincenzo, il loro rapporto morboso. Abbiamo voluto raccontare quanto sia difficile, oggi in Italia, essere genitori. In Italia adottare è complicatissimo. E questo crea un mercato”, conclude.

Il film uscirà nelle sale italiane il 28 settembre ed è distribuito da BIM.

 

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