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“A ruota libera” con Haber, Papaleo, Rubini e Veronesi, all’Ambra Jovinelli fino al 7 gennaio

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Sono tornati, il quartetto anche quest’anno ci regala una parte di sé intima e unica, dopo solo otto mesi il Teatro Ambra Jovinelli è di nuovo pronto ad accoglierli

Ed io non ho resistito. Avevo già visto lo spettacolo ma la sensazione che avevo provato, le musiche, il mettersi in gioco, volevo riviverli ancora, con loro, sul palco.

Certa che ne sarei rimasta un po’ delusa, non per le loro capacità ma perché la seconda volta non è mai come la prima.

Invece no, loro erano diversi, io ero diversa e lo spettacolo è riuscito a sorprendermi e a commuovermi anche questa volta.

Lo consiglio, ma è poco e banale dire così, soprattutto in una recensione. Posso solo dire, se li amate, se vi hanno fatto ridere a teatro o nei film, se vi hanno appassionato andate a vederli perché non ci saranno altri spettacoli così caldi.

Su una traccia definita e sottile sviluppano tantissime sfaccettature e donano storie al pubblico che si ritrova un po’ voyeur ad osservarli nel salotto di casa mentre parlano cantano e ridono tra amici.

Ho pianto e mi sono cullata con le canzoni di Haber, ha iniziato con “Vedrai vedrai” di Luigi Tenco per poi carezzarci cantando “Margherita” di Cocciante con Rocco alla chitarra. Lo ammetto ho una passione per lui, a teatro i suoi personaggi arrivano a toccarmi corde nascoste dell’anima, il suo lato più cupo in qualche modo mi appartiene, qui era semplicemente sé stesso, o forse un “sé stesso”.

Rubini con la febbre era più sciolto, e perso. Ma il suo fare dinoccolato conquista sempre la platea, che si è chiesta “sarà finzione oppure sta male davvero?” Era vero. Ha dimostrato così di essere un ottimo attore oltre a un profondo regista. Come Veronesi, il padrone di casa, che ha traghettato tutti i suoi amici sul palcoscenico dirigendoli perfettamente e non lasciandoli mai in disparte.  Ha doti non solo come regista ma anche di narratore che, con l’accento toscano ne esaltano la comicità anche dove non lo vuole essere.

E poi c’è Papaleo, il personaggio che ha portato la sua terra sul palco, ha raccontato avventure e concluso la serata cantando “Basilicata on my mind” dal film Basilicata coast to coast. Il pubblico ha ritmato caloroso tutto il brano cantando accompagnati dalla band dal vivo “Musica da ripostiglio”.

Storie di vita, aneddoti “dietro le quinte” e musica, uscendo la sensazione è quella di aver ricevuto un regalo, grazie.

” A ruota libera” al Teatro Ambra Jovinelli fino al 7 gennaio 2018.

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