Home Cultura/Spettacolo Viaggio nel tempo, rientro a casa. Quarantaduesimo capitolo

Viaggio nel tempo, rientro a casa. Quarantaduesimo capitolo

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Giorgia e il lago di Bracciano
Immagino vi stiate domandando di come stiamo e di come siano poi andate le cose al nostro rientro.

La scorsa settimana vi ho lasciati con la nostra partenza verso l’Italia, ora vi chiedo di fare uno sforzo, ovvero quello di immaginare come se in una settimana fossero trascorsi quattro mesi.

Vi chiedo questo perché effettivamente è questo quello che è successo e non nascondo che raccontare tutto quello che abbiamo vissuto in questo arco di tempo risulterebbe, per me molto complicato e forse anche troppo troppo dispersivo.

Vorrei invece, più nel dettaglio cercare di trasmettervi quello che ho imparato in questo arco di tempo trascorso qui.

In breve potrei raccontarvi fin dove siamo arrivati cercando di non dilungarmi molto.

A casa le cose procedono bene, io e il Stefano abbiamo convissuto per più di due mesi giù a Roma a casa di mia mamma ed il suo compagno.

Lei si è trasferita giù un paio di anni fa con suo marito e sono molto felice per lei.

Devo dire che da quello che dice si trova molto bene.

Ha riscoperto un nuovo mondo in cui riesce ad essere più serena.

Il clima lì, per la maggior parte delle volte è  soleggiato e l’estate arriva prima rispetto alle città della Lombardia.

La posizione della loro casa è praticamente rivolta al sole tutto il giorno.

Ci hanno gentilmente ospitati. La casa è suddivisa su tre piani ed uno era completamente nostro, eravamo più o meno autonomi ed era piacevole poter tornare a condividere tempo e spazio con Stefano.

Loro vivono in un paese vicino a Roma, molto tranquillo, forse fin troppo e molto tranquillo.
Vista da casa a Roma

A loro piace molto camminare e devo dire che lì non hanno problemi, in quanto il verde non è un elemento assolutamente assente.

Le nostre famiglie, però, non sono originarie di Roma, infatti, sia la restante parte della mia famiglia che quella di Stefano vivono fra Milano ( la mia ) e Bergamo ( la sua ).

Per questa ragione, abbiamo deciso di stare un po’ giù e un po’ sù.

Sù, purtroppo, non abbiamo modo di vivere insieme, ma nonostante questo proviamo a vederci spesso.

Nel corso della nostra permanenza, ci sono state, ovviamente alcune incomprensioni dettate dai cambiamenti avuti da parte nostra, sia loro e discussioni dettate dalla normale convivenza.

Ma nonostante questo tutto procede bene e mi hanno mostrato più volte il bene infinito che mi vogliono.

Alla fine, non nascondo che avere una famiglia alle spalle che ti vuole bene e pronta ad aiutarti non è assolutamente una brutta cosa.

A volte, forse è difficile capirsi e trasmettere realmente come ci si sente e cosa si prova. Difficile quando di mezzo c’è l’amore e il desiderio da parte del genitore di vedere il proprio figlio crescere, stare bene e trovare una propria direzione.

Sto facendo del mio meglio.

Inoltre, essendo tutti a casa, ho finalmente avuto modo di presentare Stefano a tutta la mia famiglia, dopo ben quattro anni. Questo perché non siamo mai riusciti a tornare a casa insieme e così per una vacanza. Come ben sapete anche voi, quando si lavora non è sempre facile combinare ferie e/o giorni di riposo assieme.

Quindi, ora che siamo tornati in Italia insieme … sono riuscita a presentarlo a loro.

Ci tenevo molto, non solo perché lui è l’uomo della mia vita ma anche perché vado fiera della mia famiglia e quindi ritengo sia importante che entrambi si conoscano.

Scorcio di castello Odescalchi-Bracciano

Il linguaggio del corpo, compreso in tutto il mondo.