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Da Venezia a Roma presenta “Ema” di Pablo Larraín

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EMA, Mariana Di Girolamo e Gael Garc Bernal Credits-Pablo Larra
Un semaforo incendiato da una ragazza con un casco e una lunghissima proboscide  lanciafiamme. È così che inizia il film di Pablo Larraín

Un sole rosso fiammante con le sue protuberanze solari incandescenti fa da sfondo ad una ballerina, Ema (Mariana Di Girolamo) e il suo coreografo e marito Gastón (Gael García Bernal). Sono i genitori adottivi del piccolo Polo riportato in Istituto dopo una serie di incidenti.

ll tema centrale del film è l’amore, diverso da quello a cui siamo abituati. Ema ama profondamente, non ha niente tranne il suo amore e il suo corpo che usa per stringere legami e ballare. Il reggeaton è la musica in sottofondo che ritma la pellicola dall’inizio alla fine e unisce attraverso la danza tutti i protagonisti del film.

Ema è figlia, madre, moglie, leader e amante. Attraverso la sua capacità di seduzione manipola il destino per raggiungere un unico scopo, stare vicino a Polo il bambino che aveva adottato e riportato indietro.

La confusione si crea fino dalle prime immagini. Lo spettatore deve uscire dai soliti schemi conosciuti e appresi verso una nuova visione.

L’amore può essere un mezzo per dare amore?

Tutti i protagonisti del film sono manipolati e amati da Ema e anche il pubblico si trova coinvolto e ammaliato. Lo sguardo deciso e intenso di Mariana Di Girolamo conquista e va oltre agli stereotipi del bene e del male a cui siamo abituati.

“For each person, Ema will be a different film” dichiara il regista.

 

Ema” di Pablo Larraín è stato presentato alla 76ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica a “La Biennale di Venezia 2019” nella categoria Venezia 76 dove è stato proclamato vincitore del premio “Arca Cinemagiovani”.

Fa parte della rassegna “Il cinema attraverso i grandi Festival” Da Venezia a Roma dall’ 11 al 24 settembre nelle sale romane promossa da ANEC Lazio.