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Stormi di Storni sul cielo di Roma al tramonto

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Stormi di Storni@pixabay
Sembrano nuvole impazzite che a velocità incredibile cambiano direzione, prendono quota per poi gettarsi in picchiata sugli alberi ancora carichi di foglie: sono gli Storni europei (Sturnus vulgaris) che offuscano il cielo delle città al tramonto

Croce e delizia dei quartieri romani che ogni autunno si trovano, loro malgrado, ad ospitare migliaia di questi uccelli che si fermano qui per poi ripartire per il nord a febbraio.
Recentemente si sono osservate al centro Italia colonie stanziali, un fenomeno forse dovuto al fatto che le temperature non sono più così rigide in inverno ed il lungo viaggio della migrazione comporta sempre dei pericoli.

Lo Sturnus vulgaris raggiunge circa i 21 cm, pesa circa 70/100 grammi ed ha un piumaggio nero lucente in estate sul quale in inverno si aggiungono delle macchie bianche. Vive nelle campagne, nei boschetti e nelle zone umide ed è una delle specie più adattabili.

Storno (Sturnus vulgaris)

 

Questo piccolo uccello si distingue per il suo comportamento gregario che si manifesta durante l’alimentazione, i voli di spostamento ed i dormitori notturni.

Quando stormi di Storni arrivano nelle città la convivenza con le persone comincia ad essere difficile a causa soprattutto delle deiezioni che questi volatili lasciano.

Da alcune decine di anni gli Storni mostrano una spiccata preferenza per i dormitori nelle aree urbane, sicuramente perché esistono condizioni climatiche più favorevoli e maggiori condizioni di sicurezza dovute alla minore presenza di predatori ed all’assenza di cacciatori.

Qualche anno fa un progetto ambientale ha cercato di intervenire su vari fronti:

  1. Sfoltendo le chiome degli alberi riducendo l'”effetto protezione” impedendo così che fossero utilizzati come dormitori;
    2. Installando cassette di legno per i rapaci notturni loro predatori naturali;
    3. Riproducendo attraverso gli altoparlanti il verso di uno Storno in difficoltà che serve a far credere agli altri in arrivo che ci siano predatori in zona facendoli spostare in altre aree.

Contromisure “naturali” che potrebbero servire da spunto per le altre amministrazioni comunali viste sempre in un’ottica di prevenzione.

“Orienteering e natura: un connubio vincente!”