Home Ambiente Stazione Concordia la diretta dall’Antartide a cura dell’ENEA programma di ricerca Antartide

Stazione Concordia la diretta dall’Antartide a cura dell’ENEA programma di ricerca Antartide

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Concordia Station- Antartide
Il 27 novembre è andato in onda un collegamento in diretta con i ricercatori italiani che si trovano nella base italo-francese Concordia in Antartide. La seconda base realizzata nel 2005 ad una quota di 3200 m. La prima, la Mario Zucchelli, fu costruita nel 1985 grazie all’avvio di un programma nazionale che gestisce e coordina le ricerche italiane sulla costa. Su entrambe si effettuano studi e ricerche che vanno dalla glaciologia all’astronomia.

La diretta è stata nella bellissima biblioteca della base capitanata da Rocco Ascione il leader dell’equipe, la dottoressa Loredana Faraldi, Alberto Salvati un ingegnere del CNR che si occupa di fisica dell’atmosfera e meteorologia, Laura Caiazzo ricercatrice glaciologia e chimica dell’atmosfera dell’INFN di Firenze,  Rodolfo Canestrari  astrofisico, dell’Istituto di Astrofisica di Palermo, Fabio Borgognoni ricercatore ENEA sviluppo particelle acceleratore di particelle glaciologo e Megan Christian fisica dell’atmosfera australiana.

In totale adesso all’interno di Concordia ci sono 12 ricercatori: 7 francesi 4 italiani e un’ olandese.

Adesso inizia la campagna estiva e gli invernanti uscenti e stanno passando i compiti ai ricercatori appena arrivati dopo 9 mesi in isolamento. Anche a Concordia, pur essendo una delle uniche zone Covid free, hanno dovuto mettere in atto accorgimenti in modo che il virus non arrivasse nel continente e di conseguenza limitare l’arrivo del personale estivo presso la stazione. Così anche molte attività di ricerca sono state ridotte come ci racconta Rocco Ascione.

Ricerche:

Una delle attività principali che si effettuano a Concordia è quella di raccogliere campioni di aerosol e di neve per capire e studiare l’inquinamento basandosi sul background attraverso gli studi sulle carote di ghiaccio (il clima del passato). Con questi dati vengono creati modelli matematici per capire quale sarà il futuro del pianeta come ci racconta la glaciologa  Laura Caiazzo.

Sono molto importanti i dati meterologici per gli studi dei cambiamenti climatici mondiali. Tra di essi i Leather (laser che “guardano” le nubi) e l’effetto albedo, ossia quanta radiazione solare arriva alla terra e quanta è riflessa nell’atmosfera continua la ricercatrice australiana Megan Christian.

Un altro progetto importante è “Beyond EPICA” che attraverso i carotaggi riesce ad indagare fino ad una profondità fino a 2700 metri circa e vedere la situazione antica 800.000 anni fa ed il clima nelle Ere passate per studiare l’impatto dell’attività antropica sul clima.

Loredana Faraldi è il dottore della stazione, studia i cambiamenti fisiologici che le persone subiscono nel periodo in isolamento ad una altitudine così particolare, come il cambio massa plasmatica in risposta all’ipossia e studi sull’atteggiamento alla sessualità. Questi studi, vista l’analogia con la vita che l’equipaggio di astronauti nella stazione orbitante spaziale ISS.

Cibo:

Il pasto è un momento importante ci racconta Rocco Ascione Stazione perché il temo è scandito dai pasti avendo pochissimi riferimenti esterno. A Concordia vi è un cuoco nel periodo invernale e  due in estate che effettuano una cucina italo -francese.

Attività ludiche:

Durante il giorno i ricercatori sono impegnati in numerose attività etra cui uscire all’esterno che richiede una preparazione accurata e meticolosa. La sera dopocena come tutti i gruppi di amici giocano a  carte, a biliardo, a ping-pong, a biliardino oppure guardano un film.

Lockdown:

È un lockdown diverso rispetto a quello che abbiamo vissuto noi. Prima di tutto come confermano i ricercatori, la loro è una scelta ed è l’opportunità di passare un periodo unico e irripetibile, nonostante le difficoltà. Basti pensare che durante il periodo invernale sono aperte solo tre stazioni in tutto il continente e le temperature scendono anche a -103 gradi. Per questo non è possibile l’evacuazione medica e tutto quello che succede va gestito in stazione perché gli aerei non possono arrivare alla base. Tuttavia l’entusiasmo trasmesso dai ricercatori durante la diretta è esaltante. I veterani ci raccontano con nostalgia il mal di Antartide che a turno hanno sofferto e per il quale dopo un po’ di tempo passato a casa chiedono di tornare a Concordia.

Luca Carra Direttore Scienzainrete e da Guido Di Donfrancesco di Enea hanno intervistati i ricercatori durante la diretta in streaming.

“L’esperienza in una base di ricerca in Antartide quanto è lontana da noi?”