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“Stay Still” l’esordio del lungometraggio di Elisa Mishto su MioCinema

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"Stay Still" di Elisa Mishto
In esclusiva su MioCinema dal 2 all’8 luglio e, successivamente in sala e nelle arene, distribuito da Istituto Luce-Cinecittà il film di Elisa Mishto presentato nella sezione Panorama Italiano di Alice nella Città 2019

Protagoniste due donne apparentemente molto diverse tra di loro, la prima è Julie (Natalia Belitski) una giovane ereditiera che entra ed esce dagli istituti psichiatrici ma che non ha nessuna patologia. Ha escogitato il metodo per essere lasciata in pace, indossa perennemente dei guanti gialli in plastica, stranezza che porta le persone a starle lontana.

L’ozio è il suo credo e la scusa del problema mentale in realtà la rende libera da ogni compito e responsabilità.

L’altra è Agnes (Luisa-Celine Gaffron) la giovane infermiera che si deve occupare di Julie. Pur stando dall’altra parte, all’esterno dell’istituto,  Agnes ha dei problemi con sua figlia di tre anni, una mancanza di sentimento materno e un desiderio assoluto di non prendersi la responsabilità come madre la portano a scordarsi spesso della figlia e dei suoi bisogni. Le due donne hanno in comune il difficile rapporto con gli altri ed il desiderio di essere libere da ogni obbligo sociale.

Il primo lungometraggio della scrittrice e regista tedesca Elisa Mishto elogia con delicatezza l’ozio ed il piacere di non rimanere invischiati nella prigione delle regole sociali.

Julie all’inizio e a metà del film racconta l’esempio delle formiche che lavorano incessantemente tutto il giorno, ognuna ligia e precisa nel suo compito di brava operaia, per avere, alla fine, una sola ricompensa: far parte del gruppo.

Ed è proprio su questo che la regista invita il suo pubblico a soffermarsi, quanto ci costa la corsa per fare i nostri doveri e quello che gli altri si aspettano da noi, tutto per sentirsi approvati all’interno di una società senza chiedersi se essa è malsana oppure no. La ricompensa è appunto farne parte, ma vogliamo poi davvero entrare in questo meccanismo di prigionia volontaria?