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Sogno di una notte di mezza età – amoureux de ma femme, dal 18 ottobre al cinema

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Sogno di una notte di mezza età
Al quarto lungometraggio, Daniel Auteuil regista porta nelle sale una commedia francese un po’ spenta, dove l’idea dell’amore e della coppia è scontata e gli stereotipi di donna e uomo sorpassati

Il film è impalpabile, a parte la bellezza della ragazza che sciocca subito con il suo abito rosso ma che dopo molte scene, quasi stanca. Il film risulta ripetitivo, i continui sogni ad occhi aperti di Daneil diventano noiosi e anche la trama alla fine è piuttosto prevedibile.

SINOSSI

Daniel (Auteuil) è un uomo di mezza età, innamorato di sua moglie, la bravissima attrice e cantante francese Sandrine Kiberlain, entrambi vivono una vita medio borghese tranquilla. Il suo miglior amico Gérard (Depardieu) che ha lasciato la moglie per una giovane donna bellissima Emma (Adriana Ugarte) insiste per essere invitato a cena per presentarla alla coppia. Durante la serata le incontrollate fantasie di Daniel nei confronti della giovane e sensuale ragazza dell’amico innescheranno una serie di sogni più o meno realizzabili che metteranno alla prova il matrimonio della coppia.

“SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ETÁ -Amoureux de ma femme è un vagabondare in cui ci rendiamo conto che le nostre vite sono piene di debolezze, di confusione, di paesaggi senza una linea dritta, in cui è più interessante raccontarsi delle favole per riuscire a vivere una vita che assomiglia un po’ a un sogno” dichiara il regista.

Daniel Auteuil in questo film rivive decisamente una crisi di mezza età che propone agli spettatori attraverso l’innamoramento nei confronti della bellissima attrice spagnola Adriana Ugarte, mentre Gérard Depardieu ingrassato e un po’ goffo è poco credibile accanto a quello splendore di ragazza. I dialoghi tra i due sono vivaci e divertenti, purtroppo smorzati dalla ciclicità dei sogni ad occhi aperti.

Dal 18 ottobre al cinema, distribuito da Eagle Pictures,  “Sogno di una notte di mezza età” di Daniel Auteuil.

“Sei ancora qui” di Scott Speer.